Premio letterario nazionale Salvatore Cambosu
canale WhatsApp

C’è chi attraversa il secolo lasciandosi trasportare dagli eventi, e chi invece lo attraversa guidandolo con il cuore, la pazienza e un sorriso. Angelina Mucelli, nata a Muravera il 24 ottobre 1925, appartiene senza esitazioni alla seconda categoria. Ultima di sei figli, crebbe in una famiglia dove la parola “responsabilità” non era un concetto astratto ma un dovere quotidiano. Quando arrivarono i fratellini del secondo matrimonio del padre, fu lei – poco più che una ragazza – a farsene carico con la dedizione di chi non sa dire di no alla vita.
Nel 1952 sposò Ugo Pisano, anche lui di Muravera, uomo d’ordine e di cuore, brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia. Con lui affrontò le strade dell’Italia del dopoguerra, prima ad Alghero e poi, dal 1967, a Parma, dove Ugo divenne maresciallo e comandante della sezione giudiziaria del carcere. In quella città lontana, Angelina costruì una nuova casa, ma non smise mai di sentirsi muraverese. Era, ed è rimasta, l’anima calda e generosa della famiglia, il punto di riferimento per fratelli, nipoti e pronipoti sparsi tra Sardegna, Piemonte e persino Svezia.
I suoi tre figli, i nipoti e i pronipoti sono la sua ricchezza più grande, ma non l’unica. A cent’anni, Angelina conserva una lucidità che farebbe invidia a molti cinquantenni e frequenta ancora un centro diurno per anziani, dove – con l’ironia che solo i saggi possiedono – si prende cura di chi ha qualche anno meno di lei. Legge, disegna, anima le giornate altrui, e lo fa con quella naturalezza che trasforma la bontà in stile di vita. La sua casa, dicono tutti, è sempre stata “un porto sicuro”: porte aperte, tavola pronta, e parole buone per ogni male.
Non stupisce allora che per festeggiare i suoi cento anni siano arrivati in tanti: diciotto tra nipoti e pronipoti dalla Sardegna, sette da Ivrea e due perfino dalla lontana Svezia. Tutti per dirle grazie. Perché in un mondo che spesso dimentica la gentilezza, Angelina l’ha custodita come un tesoro.
E Muravera, il suo paese che lei non ha mai smesso di amare e visitare ogni estate, ha voluto stringerla in un abbraccio simbolico: il sindaco, Salvatore Piu, a nome del Comune e dell’intero paese, le ha consegnato una targa commemorativa, segno di affetto e riconoscenza per una donna che ha fatto della semplicità un’eroina quotidiana.