Prima, grande vittoria per la Pallavolo Alfieri che inaugura al meglio la nuova casa del Coni B superando Vigevano per 3-1.

Il primo successo arriva già al fischio d’inizio: tifosi e semplici spettatori finalmente sugli spalti dopo tante peripezie, una cornice spettacolare per un esordio che non si poteva sperare migliore.
L’Alfieri si presenta con la diagonale Trabucchi-Gaido, Milocco e Ghezzi in banda, Dimitrova e Kus (che prende il posto dell’acciaccata Prestanti) al centro e Marongiu come libero.
L’attesa per l’esordio casalingo, il numeroso pubblico e la sconfitta di Mondovì sembrano imballare le gambe delle ragazze di Coach Loi che partono al rallentatore: il ritmo non è frizzante come nelle giornate migliori e le ospiti spingono soprattutto al servizio, mettendo in difficoltà la ricezione alfierina. Trascinate da Martini le lombarde non mollano un centimetro e chiudono di misura sul 26-24.
Il tecnico cagliaritano striglia le proprie giocatrici che entrano alla seconda frazione con un altro piglio, aumenta l’intensità in battuta e in attacco e si scava un solco incolmabile per Garbet e compagne. Forze fresche arrivano anche dalla panchina: Guille Gaido cede il posto a Valentina Calì, molto ordinata e diligente, dimostrando la completezza di un roster di prim’ordine a disposizione dello staff tecnico. Il parziale che riporta l’Alfieri sull’1-1 è di quelli che fanno rumore: 25-16. Grande l’apporto del pubblico sugli spalti.
Guidate da Milocco e Dimitrova, che chiuderanno con rispettivamente 20 e 16 punti, le padrone di casa mantengono un ritmo altissimo al servizio anche nel terzo set, dove la neo entrata Elena Gargiulo, subentrata a Erika Ghezzi, mette a ferro e fuoco la ricezione lombarda, martellando soprattutto Martini, attaccante principale di Coach Bernardini, che viene addirittura fatta accomodare in panchina. Ospiti incapaci di reagire e set chiuso sul 25-16: si va all’ultima frazione.
La Florens non ci sta e con orgoglio gioca il quarto set punto a punto, rimane attaccata con le unghie alla gara e annulla anche un match point avversario, ma un mano fuori di Milocco e un errore delle vigevanesi chiudono la gara sul 26-24 che fa esplodere la gioia al Pala Coni B.

Vittoria importantissima per uno soddisfatto Coach Loi: “Abbiamo avuto un’ottima reazione dopo lo svantaggio iniziale. La partita di oggi ha confermato che è un campionato di altissimo livello, tutte le squadre esprimono un’ottima pallavolo. Abbiamo in ogni caso ancora tanto da migliorare. A parte il solito apporto di Isabella Milocco e Poli Dimitrova, sono molto contento degli ingressi di Elena Gargiulo e Valentina Calì, abbiamo a disposizione un ottimo roster e tutte le ragazze si dimostrano utili e fondamentali quando vengono chiamate in causa”
Raggiante anche il presidente Roberto Capra: “Non so se sono più contento per la vittoria o per il pubblico presente al Coni B, per noi è una soddisfazione enorme. A questo proposito ringraziamo per la collaborazione il sindaco Massimo Zedda e l’Assessore allo sport Yuri Marcialis, la disponibilità dimostrata ha permesso la presenza di questo splendido pubblico”.

Pallavolo Alfieri: Trabucchi 2, Gaido 1, Milocco 20, Ghezzi 6, Dimitrova 16, Kus 11, Marongiu (L), Gargiulo 4, Calì 8, Orro, S.Sanna, Prestanti n.e., N.Sanna n.e.
All. Andrea Loi

Un nuovo traguardo per la sanità sarda arriva dal Policlinico Duilio Casula di Monserrato, dove per la prima volta è stata impiantata una protesi d’anca personalizzata realizzata in 3D. L’intervento, eseguito dall’équipe di Ortopedia e Traumatologia diretta dal professor Antonio Capone, ha riguardato una donna affetta da acondroplasia, una malattia genetica rara che provoca una crescita anomala delle ossa e una precoce artrosi dell’anca.

Si tratta del primo caso in Sardegna di chirurgia protesica “su misura”, resa possibile grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie di ricostruzione e stampa tridimensionale. La protesi, in lega di titanio, è stata progettata partendo da un modello virtuale ottenuto tramite tomografia computerizzata della paziente, e poi realizzata nel laboratorio Unica3D LAB dell’Università di Cagliari, coordinato dal professor Giuseppe Marongiu.

Il progetto è frutto di una sinergia tra ricerca, tecnologia e competenze cliniche: l’impianto e lo strumentario chirurgico sono stati prodotti dall’azienda Adler Ortho di Milano, mentre il lavoro in sala operatoria ha coinvolto chirurghi, infermieri e fisioterapisti, che hanno seguito la paziente in ogni fase del percorso post-operatorio. Grazie a questa organizzazione multidisciplinare, la donna ha potuto ricominciare a camminare, con assistenza, dopo soli due giorni dall’intervento.

Le protesi personalizzate rappresentano una svolta nella chirurgia ortopedica: permettono di adattare perfettamente l’impianto all’anatomia del singolo paziente, migliorando il comfort, la mobilità e la qualità di vita, soprattutto nei casi più complessi, dove le soluzioni standard non sono compatibili. «Questa tecnologia segna un passo avanti importante – spiega il professor Capone –. Le protesi su misura consentono risultati eccellenti, ma al momento sono riservate a casi particolari, a causa dei costi elevati e dei tempi di produzione».

Guardando al futuro, il professor Marongiu sottolinea come l’integrazione tra stampa 3D e robotica chirurgica potrà rendere questi strumenti sempre più accessibili: «Il miglioramento tecnologico permetterà di ridurre tempi e costi, aprendo la strada a un uso più esteso della stampa 3D in molte branche della medicina».

Un intervento pionieristico che conferma il Policlinico Duilio Casula e l’Università di Cagliari tra i protagonisti della nuova frontiera della chirurgia personalizzata, dove scienza e innovazione lavorano insieme per restituire movimento e speranza ai pazienti.