Cagliari: il Comune va sui nuovi elenchi unici “PagineBiancheGialle e Tuttocittà”
In distribuzione 205 mila copie per promuovere i servizi sulla tutela ambientale e il decoro in città. Il 43% della popolazione italiana non usa internet. E’ un dato abbastanza rilevante e testimonia il fatto che in Italia e sopratutto in
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In distribuzione 205 mila copie per promuovere i servizi sulla tutela ambientale e il decoro in città.
Il 43% della popolazione italiana non usa internet. E’ un dato abbastanza rilevante e testimonia il fatto che in Italia e sopratutto in Sardegna sono presenti delle fasce deboli che non possono permettersi di aggiornarsi con il mondo esterno tramite tecnologie digitali o semplicemente hanno un età avanzata che non permette loro di essere veloci nella fruizione di notizie su internet. Per tutte queste persone c’è il nuovo elenco unico PagineBiancheGialle e Tuttocittà che verrà distribuito da oggi in tutte le case della zona di Cagliari e hinterland.
E il Comune di Cagliari ha deciso di utilizzare questo capillare strumento informativo per promuovere alcuni servizi dell’amministrazione, come il recupero dei rifiuti domestici ingombranti a domicilio e la gestione delle strade cittadine. I dettagli sono stati illustrati alla stampa questa mattina dall’Assessore alla Pianificazione Strategica e Istituti di Partecipazione del Comune di Cagliari, Barbara Cadeddu, affiancata da Ezio Bertino, Responsabile Relazioni Esterne di SEAT PG.
“Il nuovo elenco unico PagineBiancheGialle – ha spiegato l’Assessore Cadeddu – è uno strumento molto pratico per promuovere gli strumenti utili a tutti, non solo a chi non usa internet. Ne cito due che abbiamo messo da subito in funzione attraverso la collaborazione tra amministrazione e Seat: il primo riguarda il recupero dei rifiuti domestici ingombranti a domicilio e il secondo è il nuovo servizio gestione strade che permettere ai cittadini di segnalare tempestivamente eventuali buche sulle strade e sui marciapiedi e richiedere il pronto intervento delle squadre di manutenzione”.
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Polonara si risveglia dopo un coma di 10 giorni: terribili complicazioni dopo il trapianto

Dopo sole tre settimane dal trapianto, Polonara è stato colpito da un'embolia cerebrale che ha causato una grave carenza d'ossigeno al cervello.
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Ha rischiato di morire Achille Polonara, l’ala forte della Dinamo Sassari, in quella che doveva essere la fase di recupero dopo il trapianto di midollo osseo. Il cestista e la moglie, Erika Bufano, hanno rivelato i drammatici retroscena in un toccante servizio de Le Iene, lanciato ieri dall’inviato Nicolò De Devitiis che ha scritto sui social: “Qualche settimana fa Achille è andato in coma, ma ora il peggio sembra esser passato. Forza Achillone, sei una roccia.”
Il percorso per curare la leucemia mieloide acuta, diagnosticata lo scorso 10 giugno, si è rivelato una durissima battaglia. L’intervento di trapianto, avvenuto il 25 settembre presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna grazie a una donatrice americana compatibile al 90%, è stato seguito da una complicazione improvvisa e fatale.
Dopo sole tre settimane dal trapianto, Polonara è stato colpito da un’embolia cerebrale che ha causato una grave carenza d’ossigeno al cervello. “Gli è partito un trombo, le possibilità di sopravvivere erano molto basse,” ha raccontato la moglie Erika Bufano. Per proteggere il cervello, il cestista è stato immediatamente indotto in un coma farmacologico, durato dieci lunghi giorni. Lo stesso Polonara ha ripercorso quei momenti: “Mi avevano detto che al 90% sarei morto. Quando ero in coma mi sembrava di essere in un’altra città. Ma non vi liberate così facilmente di me: ho fatto una promessa a Erika”.
Il recupero è graduale. Achille ha iniziato a riprendersi, pur convivendo con una ridotta mobilità del braccio destro. L’attesa è quasi finita: dopo un permesso di uscita lo scorso weekend, venerdì il campione verrà finalmente dimesso e potrà riabbracciare i figli, Vitoria e Achille Junior, di 5 e 3 anni, ai quali è stato nascosto il dramma. “Abbiamo detto loro che gli si era rotto il telefono,” ha spiegato la coppia, per proteggerli dalla terribile verità.
Nonostante il trauma, Polonara ha concluso il servizio con un potente messaggio sociale, trasformando la sua esperienza in un appello: “C’è bisogno di tanti donatori, e dando ognuno il proprio contributo si possono salvare tante vite. Il vostro gesto può aiutare tante persone a vivere e guarire.”
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