Incendio al poligono di Teulada. La forestale interviene con un elicottero

Dietro la bellezza silenziosa dei portici di Via Roma, tra le pietre antiche del quartiere Castello e i vicoli di Stampace, si nascondono segni profondi che non sono semplicemente il risultato del tempo. Come mostra il suggestivo video realizzato da Maurizio Loi, noto su Instagram come This is Cagliari, molte di quelle crepe, spaccature e fori sono in realtà tracce indelebili dei bombardamenti del 1943.
Durante la Seconda guerra mondiale, Cagliari fu la seconda città più bombardata d’Italia, un primato tragico spesso dimenticato. Gli attacchi furono parte di una strategia ben precisa degli Alleati, volta a far credere alle forze dell’Asse che lo sbarco sarebbe avvenuto in Sardegna, e non in Sicilia, come accadde poi. Un inganno ben orchestrato, progettato – tra gli altri – da Ian Fleming, il creatore di James Bond.
Per rendere credibile questa operazione, la città venne colpita duramente: oltre il 75% degli edifici fu distrutto o reso inagibile. Le ferite inferte da quei giorni terribili sono ancora visibili oggi, se si guarda con attenzione. Sono le cicatrici della storia, impresse nella pietra, tra le colonne, sui muri, nei dettagli architettonici che troppo spesso passano inosservati.
Il video di Maurizio Loi non è solo un viaggio visivo nella città, ma anche un invito a guardare Cagliari con occhi nuovi, consapevoli del suo passato, del suo dolore e della sua resistenza. Un modo per restituire memoria a luoghi che ancora oggi parlano – silenziosamente – di guerra, paura e speranza.