logo-home-care-premium

Giovedì 22 maggio 2014 alle 15,30 si terrà il convegno “Mi prendo cura di Te”, incontro di presentazione del progetto Home Care Premium.

Il care giver  è il protagonista nell’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti in quanto contribuisce, insieme ai servizi sociali e sanitari, a portare avanti in prima persona compiti complessi e pesanti che ruotano attorno alla sfera familiare in difficoltà. Egli deve sostenere in prima persona l’impatto emotivo associato all’accettazione della malattia e del conseguente cambiamento delle condizioni di salute del proprio caro ed è chiamato ad agire per adattare l’ambiente domestico e realizzare attività di  supporto e assistenza  alla vita quotidiana  del familiare non più autosufficiente.

Il Plus Ogliastra e l’Asl di Lanusei, recependo i bisogni, garantiscono alle famiglie ogliastrine  una rete di servizi di assistenza domiciliare grazie ai quali le persone di qualunque età  anche gravemente compromesse possono rimanere nel loro contesto di vita.

Il  convegno “mi prendo cura di te” è l’occasione di un primo confronto  su conoscenze e problematiche affrontate da  esperti  per dare ai care giver – familiare – badante strumenti  informativi, di sostegno, di supporto e di coinvolgimento per  assistere in maniera  globale la persona nel proprio domicilio. In tale occasione verranno consegnati ai care giver i DVD contenenti,  oltre alle interviste degli esperti presenti al convegno,  anche filmati relativi ad esperienze di assistenza domiciliare.

Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.

Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.

Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.