L’intera Selargius è in lutto per la scomparsa di Maurizio Lecca, uno dei più noti e stimati autisti soccorritori del servizio 118 nel Sud Sardegna. Aveva 63 anni. La notizia della sua morte ha suscitato profonda commozione non solo nel suo paese, ma in un territorio molto più ampio, dove Lecca era conosciuto e apprezzato per la grande professionalità, l’umanità e la dedizione al lavoro.

Da anni in forza alla Cooperativa Providence, Lecca combatteva da tempo contro un cancro che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Chi lo ha accompagnato nel percorso di malattia lo ricorda come un uomo forte, determinato e capace di mantenere il sorriso anche nei momenti più difficili. Per il mondo dell’emergenza sanitaria la sua perdita è un colpo durissimo: colleghi, volontari e compagni di servizio lo descrivono come un punto di riferimento imprescindibile, un professionista competente e una presenza rassicurante per chiunque avesse bisogno di aiuto.

In queste ore l’Associazione Alba ha espresso la propria profonda vicinanza alla famiglia e ai colleghi della Cooperativa Providence, unendosi al dolore per la scomparsa di Lecca. Anche la Misericordia di Quartucciu ha fatto sentire il proprio abbraccio alla famiglia e alla cooperativa, sottolineando quanto il suo contributo umano e professionale abbia lasciato un segno indelebile nella comunità del soccorso.

Maurizio Lecca lascia la moglie e i due figli, raggiunti da centinaia di messaggi di cordoglio e affetto: un’intera comunità che si stringe attorno ai suoi cari, riconoscente per il prezioso servizio che Lecca ha svolto in una vita interamente dedicata agli altri.

Il finale di Cagliari-Roma si è trasformato in un vortice di nervosismo, culminato nella lite – diventata virale – tra Folorunsho e Hermoso. Un faccia a faccia teso, tra insulti, mani davanti alla bocca e gesti minacciosi, esploso dopo il rigore reclamato dai rossoblù e poi negato dall’arbitro.

Tutto nasce dal contatto in area tra Palestra e un difensore giallorosso: l’azione sembrava indirizzare il Cagliari verso il possibile penalty, ma il direttore di gara ha giudicato regolare l’intervento. Da lì la miccia si è accesa.

Nel parapiglia, Folorunsho e Hermoso si affrontano a pochi centimetri di distanza: il cagliaritano si copre la bocca con le mani, ma quando si allontana il labiale sembra tradire insulti pesanti, alcuni dei quali – secondo i video circolati online – diretti persino alla madre del giocatore spagnolo. Le immagini hanno invaso i social in pochi minuti, accendendo una marea di commenti e polemiche.

L’arbitro decide per il cartellino giallo a entrambi, senza riuscire però a raffreddare gli animi. Pochi minuti più tardi, un nuovo caso: Palestra mette il pallone verso la linea laterale per fermare il gioco e permettere i soccorsi a un compagno, ma Hermoso intercetta la palla prima che esca e riparte lungo la fascia. Una scelta che fa infuriare tutta la panchina e i giocatori rossoblù, che lo circondano immediatamente.

La Roma, per ristabilire la calma, finirà poi col restituire volontariamente il pallone. Un epilogo incandescente che ha avvelenato il post-partita e alimentato un acceso dibattito online, a conferma del clima teso che ha accompagnato tutta la parte finale del match.