In Sardegna c’è una famiglia che sembra sfidare le leggi del tempo. È la famiglia Melis di Tuili, piccolo comune della Marmilla, che ancora una volta si distingue come una delle più longeve non solo d’Italia ma del mondo. La loro “formazione” familiare è impressionante: sei fratelli tutti oltre i 90 anni, con ben tre ultracentenarie.

A guidare il gruppo c’è tzia Laurina, che ha raggiunto i 106 anni, seguita da tzia Flaminia, 101 anni, e da tzia Maria, che a gennaio spegnerà 101 candeline. Accanto a loro, altre 2 sorelle non meno straordinarie: tzia Pierina, 98 anni, e tzia Adelina, 92. A chiudere la squadra il “piccolino” di casa, tzio Gabriele, che compirà 88 anni sempre a gennaio.

Una famiglia da record (senza dimenticare Tzia Vincenza, cugina centenaria), che conferma ancora una volta la fama della Sardegna come “isola della longevità”, grazie a un mix unico di genetica, stile di vita e forti legami sociali. Ringraziamo per gli scatti e le informazioni il fotografo dei centenari sardi Pierino Vargiu e la moglie Angela Mereu, preziosi ambasciatori della longevità in Sardegna.

Le associazioni UTI per tutti – Unione Tutela Individui, insieme ad AVI Associazione Vegani Internazionale, La Casa di Duca e Pippi e numerosi altri gruppi ambientalisti, hanno inviato nelle scorse ore una diffida urgente ai sindaci di Cagliari e dei comuni limitrofi, oltre che alla Regione Sardegna. Nel mirino c’è l’autorizzazione e il patrocinio concesso all’iniziativa “Nuovo Rally Cagliari”, un insieme di gare automobilistiche ad alta velocità previste su tracciati che attraverserebbero aree di altissima rilevanza naturalistica e protette dalle direttive europee.

Secondo le associazioni, il percorso coinvolgerebbe siti tutelati dalla Direttiva Habitat all’interno della rete Natura 2000, tra cui la Foresta dei Sette Fratelli, lo Stagno di Molentargius (ZSC) e il SIC di Bruncu de su Monte Moru – Geremeas. Si tratta di zone caratterizzate da ecosistemi sensibili, aree umide rare, complessi boschivi e territori sottoposti a severi vincoli idrogeologici, paesaggistici e archeologici, oltre che soggetti a rischio frane e incendi.

Gli ambientalisti sottolineano come questi ambienti siano privi di barriere e attraversati da fauna selvatica, tra cui cervi e asini sardi, alcuni in fase di letargo: “Abbiamo studiato questi luoghi e conosciuto gli animali che li abitano. Sono habitat fragili che devono essere conservati, non disturbati”.

Le associazioni contestano la decisione degli enti autorizzatori, ritenendola “in contrasto con i principi di tutela e precauzione”, ancor prima delle prescrizioni imposte dalle normative europee. Da qui la richiesta immediata di revocare l’evento e rivalutare la posizione degli enti coinvolti.

Vengono evidenziati anche profili di sicurezza stradale: diversi tratti interessati dal rally sono descritti come “pericolosi”, con buche, crepe e curve a rischio, oltre a cartelli che impongono limiti di velocità di 30 km/h proprio per la presenza di animali liberi.

“Nei piani forestali e ambientali – spiegano le associazioni – non è prevista alcuna competizione su auto da corsa. Al contrario, è previsto proteggere e valorizzare fauna e patrimonio naturale. Ci aspettiamo una risposta immediata. In caso contrario, siamo pronti a ricorrere alle vie legali”.