Carcere di Uta: donato apparecchio ortodontico alla figlia di un padre detenuto in tirocinio

Carcere di Uta: donato un apparecchio ortodontico alla figlia di un detenuto che sta svolgendo il tirocinio nella lavanderia dll'istituto.
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Un sorriso che nasce da dietro le sbarre. Alla Casa circondariale di Uta un gesto concreto ha intrecciato dignità, inclusione e futuro: grazie al progetto “Liberi dentro per crescere fuori”, la figlia minore di un detenuto ha ricevuto un apparecchio ortodontico, donato in parte dallo studio dentistico Savasta & Partners. Un sostegno sanitario che va oltre la cura, restituendo autostima e serenità a una bambina che vive l’esperienza dolorosa della detenzione paterna.
Il padre, recluso a Uta, ha intrapreso dal 1° settembre il terzo tirocinio attivato all’interno della lavanderia industriale dell’Istituto, un percorso di sei mesi che rappresenta molto più di una mansione: è un’occasione di reinserimento e di riscatto. A seguirlo è la cooperativa sociale Elan, capofila del progetto quadriennale selezionato da Con i Bambini per contrastare la povertà educativa minorile.
Accanto al lavoro, il progetto ha previsto per la figlia un sostegno psicologico mirato, indispensabile per elaborare il trauma e ricucire i legami familiari. A questo si aggiunge il dono dell’apparecchio ortodontico, che diventa simbolo di un’attenzione concreta alle necessità quotidiane della minore.
“Questo tirocinio non è soltanto un percorso di reinserimento lavorativo per il genitore – spiega Anna Tedde, presidente della cooperativa Elan – ma un gesto di cura verso l’intero nucleo familiare. La vera rieducazione passa dal recupero dei legami affettivi e dalla dignità di un futuro possibile”. Il progetto “Liberi dentro per crescere fuori” prosegue così la sua missione di spezzare lo stigma che grava sui figli dei detenuti, sostenendone l’integrazione e favorendo una relazione più sana con i genitori reclusi.
L’iniziativa è resa possibile da un ampio partenariato che include le cooperative Elan, Exmè & Affini, Casa delle Stelle, Panta Rei Sardegna e Solidarietà Consorzio, insieme alla Casa circondariale di Uta, all’Ufficio di esecuzione penale esterna della Sardegna (UIEPE), all’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Cagliari e alle associazioni Prohairesis e Aragorn S.r.l.

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