Traffico di sabbia sarda online, nuova denuncia ecologista

L'allarme è stato lanciato dall'associazione ecologista Gruppo d'intervento Giuridico (GrIG), che ha prontamente segnalato la vicenda alle autorità competenti. La denuncia, presentata al Corpo forestale, riguarda la vendita di materiale prelevato illegalmente dai litorali isolani, inclusi sabbia, una conchiglia e una stella marina.
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Traffico di sabbia sarda online, nuova denuncia ecologista.
Un preoccupante fenomeno di traffico illecito sta interessando le coste della Sardegna, con la sabbia delle sue spiagge che finisce in vendita su piattaforme online. L’allarme è stato lanciato dall’associazione ecologista Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG), che ha prontamente segnalato la vicenda alle autorità competenti. La denuncia, presentata al Corpo forestale, riguarda la vendita di materiale prelevato illegalmente dai litorali isolani, inclusi sabbia, una conchiglia e una stella marina.
Non è la prima volta che un caso del genere viene alla luce. Il GrIG aveva già denunciato un’offerta simile lo scorso 5 luglio, quando un venditore aveva messo in commercio sabbia proveniente dalla celebre e iper-tutelata spiaggia rosa di Budelli, situata nell’arcipelago de La Maddalena. Quest’area, protetta da vincoli paesaggistici e di conservazione integrale, rappresenta un tesoro naturale di inestimabile valore, e la sua tutela è fondamentale per preservare l’ecosistema.
Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione e informazione, il fenomeno dell’asportazione di sabbia, conchiglie e, come in questo caso, persino stelle marine, continua a persistere, alimentato anche dal mercato online. L’associazione ambientalista sottolinea come questo commercio non solo danneggi l’ambiente, ma sia anche un’attività a scopo di lucro che va punita con la massima severità. Il GrIG auspica rapidi accertamenti da parte del Corpo forestale e l’applicazione di pesanti sanzioni per i trasgressori, in modo da scoraggiare ulteriori atti di questo tipo.
I numeri confermano la gravità della situazione. Solo nel 2024, l’Agenzia delle Dogane ha sequestrato nei porti e negli aeroporti sardi oltre 500 chili di materiale prelevato illegalmente dalle spiagge dell’isola. Le multe per chi viene sorpreso a violare queste regole variano da 500 a 3.000 euro. L’appello delle associazioni ecologiste è chiaro: la bellezza della Sardegna è un bene comune che va difeso, e l’integrità delle sue spiagge non può essere compromessa da atti irresponsabili a fini commerciali.

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