Alla 28ª edizione della Corsa della Lumaca di Gesico, l’attesa era tanta, l’entusiasmo ancora di più. Ma alla fine, a tagliare il traguardo del metro lanciato lineare con sorprendente determinazione, è stata “Miryam”, la velocissima lumaca della scuderia del giovanissimo Stefano Manca, che ha battuto tutte in volata.

Foto di Carlo Carta, Proloco Gesico

Una gara all’insegna del divertimento e della fantasia, come ha sottolineato Carlo Carla, presidente della Proloco: una trentina di bambini provenienti da Gesico, Mandas e da tutta la Trexenta hanno portato in pista le loro piccole atlete striscianti, ognuna con un nome unico e originale. Tra le concorrenti, “Girasole”, “Orzo”, “Mary Fulmine”, “Perla”, “Gertrude” e i classici “Lampu”, “Turbo”, “Nuvola” e “Lola”.

Foto di Carlo Carta, Proloco Gesico

Le lumache si sono sfidate con lente ma decise scie di bava, coprendo la distanza in 3 minuti e 10 secondi. Niente record, ma tempi che ricordano le edizioni del passato. “Miryam”, dopo aver dominato le qualifiche (si classificavano le prime quattro di ogni gara), ha vinto in scioltezza e serenità. Talmente imbattibile che, tra le risate generali, alcuni bambini hanno chiesto di fare il test antidoping!

La lumaca Myriam. Foto di Carlo Carta, Proloco Gesico

Dietro di lei, si sono piazzate “Michael” della scuderia di Loris Noli, “Junior” di Federico Zedda e “Gilberta” di Azzurra Piras. Tutti bravissimi, entusiasti e con la stessa passione per una sfida che da quasi trent’anni fa sorridere grandi e piccoli. E dopo il successo della gara, il divertimento continua: oggi Gesico celebra anche la 33ª Sagra della Lumaca, tra degustazioni, tradizioni e l’immancabile spirito di comunità che rende questo appuntamento uno dei più amati della Trexenta.

Una piantagione con 4.600 piante di marijuana è stata scoperta e sequestrata nelle campagne di Sedini dalla Guardia di finanza di Sassari, con il supporto del Reparto aeronavale di Cagliari.

La coltivazione, dotata di un sofisticato sistema di irrigazione abusivo, avrebbe fruttato circa un milione di euro.

Nel terreno è stato trovato anche un capannone adibito a essiccatoio e deposito. I responsabili non sono stati ancora identificati, ma sul posto sono stati rinvenuti sistemi di videosorveglianza, indumenti e attrezzi ora al vaglio dei laboratori.

Su ordine della Procura di Sassari, dopo aver verificato l’alto contenuto di Thc, le piante sono state distrutte con l’aiuto di Forestas.