Si è spenta Elisa Medda, una donna che negli ultimi anni ha vissuto e combattuto con un dolore che non conosce tregua: quello di una madre che ha perso un figlio. Nel marzo del 2019, suo figlio Davide Toro, 32 anni, era stato investito in via Fiume a Quartu mentre attraversava la strada. Colpito da un furgone guidato da un uomo di 59 anni, Davide era stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni e si era spento il giorno successivo.

Il conducente era stato condannato a 16 mesi di reclusione, pena che per Elisa e suo marito Carlo non avrebbe mai potuto rappresentare giustizia per una vita spezzata troppo presto. Da allora, la coppia aveva intrapreso un percorso di memoria e testimonianza, mantenendo viva la presenza di Davide con iniziative e parole intrise di dignità e amore.

Negli ultimi tempi, però, un’altra battaglia aveva bussato alla porta di Elisa: la malattia. A gennaio il suo ultimo post social: “Tanti auguri di buon anno e grazie a tutti voi. Sono troppo debole e stanca per scrivere o parlare ancora, quindi questo è il ultimo post”. Resta oggi il ricordo di una donna che ha saputo trasformare il dolore in forza e di un legame madre-figlio che nessuna tragedia può cancellare. Ora, forse, Elisa ha ritrovato il suo Davide.

Nel corso dell’inchiesta sul femminicidio della 33enne Cinzia Pinna a Palau, è stata inserita un’altra figura di rilievo: la 42enne Antonella Fois, il cui numero di cellulare è stato sequestrato.

Secondo l’avvocato della compagna dell’imprenditore reo confesso Emanuele Ragnedda, la 42enne avrebbe chiesto alla madre dell’imprenditore dove fosse finita la vittima e sarebbe stata contattata dallo stesso Ragnedda la sera dell’omicidio per recarsi nella tenuta Conca Entosa, come riportato oggi da Ansa Sardegna.