Incontro eccezionale in Sardegna: salvata una rarissima tartaruga liuto, gigante dei mari

Sardegna, incontro rarissimo a Porto Corallo: salvata una tartaruga liuto, gigante degli oceani.
Un incontro eccezionale e carico di emozione si è trasformato in una delicata operazione di salvataggio lungo le coste sud-orientali della Sardegna. Una rarissima tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), la più grande tra le tartarughe marine, è stata avvistata e più volte soccorsa dopo essersi impigliata tra le cime delle barche nel porto di Porto Corallo, frazione del comune di Villaputzu.
Il primo avvistamento risale al 27 giugno nelle acque di Capo San Lorenzo, seguito da un secondo il 5 luglio, proprio all’interno del porto turistico. L’apparizione del maestoso esemplare – capace di superare i due metri di lunghezza e i 600 kg di peso – ha lasciato senza fiato cittadini e turisti, affascinati dall’eleganza dei suoi movimenti.
Purtroppo, l’avventura della tartaruga ha preso una piega rischiosa: l’animale si è più volte incastrato tra le cime delle imbarcazioni ormeggiate, rischiando gravi ferite. A quel punto è scattata una corsa contro il tempo. Grazie alla segnalazione tempestiva del Comune di Villaputzu, sono intervenute le biologhe dell’Area Marina Protetta Capo Carbonara, con il supporto del Corpo Forestale e di un gruppo di apneisti locali del team Deep Blu. In un primo momento, i sub hanno cercato di guidare l’animale verso il largo, ma la tartaruga è tornata nel porto, impigliandosi nuovamente.
È stato necessario un secondo intervento per liberarla dalle cime che già stavano causando lesioni. Solo dopo numerosi sforzi coordinati tra esperti, volontari, autorità locali, la Polizia Municipale e lo staff del porto, il gigantesco rettile è riuscito finalmente a riprendere autonomamente il largo.
La tartaruga liuto è un ospite rarissimo nei nostri mari. Priva di scaglie e dotata di un carapace morbido simile al cuoio, è capace di affrontare lunghissime migrazioni transoceaniche. La sua presenza in Sardegna è un evento eccezionale che offre preziose opportunità di osservazione scientifica e sensibilizzazione ambientale.
Tuttavia, la sua permanenza prolungata nelle acque costiere solleva interrogativi tra biologi e ambientalisti: l’animale potrebbe essere debilitato o disorientato, forse a causa dell’inquinamento, di plastiche in mare o di anomalie nelle correnti marine. L’Area Marina Protetta Capo Carbonara invita chiunque avvisti nuovamente l’animale a segnalarlo tempestivamente, evitando qualsiasi forma di disturbo.
Fonte Arturo Inturri da tartapedia.it

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