Un drammatico incidente si è verificato nella notte a Quartu Sant’Elena, in via Genova, dove un giovane è rimasto gravemente ferito mentre tentava di scavalcare la cancellata di un’abitazione privata.

Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo — per cause ancora da chiarire — avrebbe cercato di superare il cancello quando ha perso l’equilibrio, finendo infilzato dai ferri appuntiti posti sulla sommità della recinzione. Alcuni passanti, accortisi della scena, hanno immediatamente lanciato l’allarme.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, un’ambulanza del 118 e una squadra dei vigili del fuoco. Proprio i pompieri si sono occupati delle operazioni più delicate: per liberare il giovane è stato necessario tagliare parte del cancello.

Il ferito è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove è attualmente ricoverato in condizioni gravi.

I carabinieri hanno avviato le indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto e capire perché il giovane stesse tentando di entrare nella proprietà privata. Al momento non si esclude alcuna ipotesi.

Arrivata al rifugio “I Fratelli Minori” di Olbia, Saralina è uno scheletro con il cuore ancora pieno di voglia di vivere. I suoi occhi raccontano una storia fatta di abbandono, fame e silenzio, il silenzio di chi l’ha vista passare per strada e ha scelto di voltarsi dall’altra parte.

«È magra da far paura, sembra disegnata a matita – raccontano le volontarie – chissà da quanto tempo non mangiava. Quando l’abbiamo accolta, ci ha guardate come se non ci credesse. Come se non capisse cosa volesse dire essere finalmente al sicuro».

Le analisi hanno confermato la leishmaniosi e una grave anemia, ma per ora non è necessaria una trasfusione. I volontari si dicono sollevati, ma anche consapevoli che la strada per la ripresa sarà lunga.
«Ha già sofferto troppo. Non dovrebbe pagare lei il prezzo dell’indifferenza umana. Ma è viva, e questo per noi è già una battaglia vinta. Ora tocca a noi fare il resto».

Saralina è l’ennesimo simbolo di una società che anestetizza le emozioni e normalizza la crudeltà dell’abbandono. «L’indifferenza è la malattia peggiore. Nasconde la sofferenza sotto una coperta di silenzio. Ma noi quella coperta l’abbiamo tolta, e sotto c’era lei, una creatura stremata ma non piegata».

Da oggi Saralina ha un cuscino, una ciotola piena, cure veterinarie e braccia che la stringono. Ha una possibilità. «E se anche questa storia è un pugno nello stomaco, allora è il momento di svegliarsi. Perché Saralina merita più di uno sguardo pietoso: merita una nuova vita». Chiunque voglia aiutare Saralina può contattare la LIDA Sezione Olbia: 3334312878 – [email protected]

www.lidasezolbia.it/donazioni
Spedizioni: LIDA Sez. Olbia – Rifugio I Fratelli Minori, via Dei Cestai – 07026 Olbia (SS)
Codice Fiscale 5×1000: 01976050904