Un gesto semplice ma carico di significato ha portato un raggio di colore e speranza all’Ospedale San Giuseppe di Isili: Il Giardino di Lu ha consegnato i suoi tulipani ai reparti della struttura sanitaria, con l’intento di regalare un attimo di sollievo, un sorriso, un pensiero gentile a chi si trova in un momento difficile.

I tulipani solidali del giardino di Pimentel dedicato dalla mamma Maria alla figlia Luena, morta per un tumore ovarico, sono stati scelti proprio per il loro potere evocativo e per la loro capacità di comunicare emozioni silenziose, senza bisogno di parole. Con questo dono floreale, il Giardino di Lu ha voluto offrire un momento di bellezza a chi vive, lavora o si ferma anche solo per qualche ora all’interno dell’ospedale.

“I fiori parlano di libertà, di bellezza, ma anche della fragilità della vita – spiegano i promotori dell’iniziativa – e proprio per questo abbiamo voluto essere presenti, con un gesto semplice, per ricordare a tutti che anche nei luoghi di cura può sbocciare un po’ di speranza.”

Un ringraziamento speciale è stato rivolto agli imprenditori locali che sostengono e collaborano con Il Giardino di Lu per rendere possibile questo progetto. L’auspicio è che sempre più realtà si uniscano all’iniziativa, comprendendo il valore profondo che un fiore può avere, soprattutto quando arriva nei momenti più delicati della vita.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.