Un gioiello abbandonato con vista sulla Corsica: in quale paese sardo ci troviamo?

La storia del punto più settentrionale dell’isola, dalla regolamentazione del traffico navale alla dismissione della rete costiera nazionale, oggi totalmente abbandonato. Dove ci troviamo?
canale WhatsApp
La creazione del semaforo è stata una risposta alla tragedia del naufragio della fregata francese Sémillante nel 1855. Dopo quasi un secolo di attività, il semaforo è stato dismesso con l’introduzione di nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Oggi la struttura è ridotta a uno scheletro.
Situato sulla collina di Punta Falcone, offriva una visuale spettacolare sullo stretto e sulla Corsica, come raccontano bene gli amici di www.sardegnaabbandonata.it
Il semaforo di Punta Falcone, costruito per dirigere il traffico navale sulle Bocche di Bonifacio, ha continuato a funzionare fino all’introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’area circostante si affollò con l’installazione di batterie antiaeree e antinave.
Dopo quasi un secolo di servizio, il semaforo fu pensionato con la dismissione della rete costiera nazionale. Oggi, la struttura è ridotta a uno scheletro fatiscente, spogliata di mobilio e tracce umane, ma offre ancora una vista panoramica sulle Bocche di Bonifacio e sulla Corsica. La sala centrale e la vecchia asta semaforica sono murate, ma la terrazza sovrastante offre una vista mozzafiato sulla zona circostante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Chi è Giuseppe Ignazio Loi, il pastore sardo che ha sfilato per Antonio Marras e recitato con Diego Abatantuono?

La Milano Fashion Week ha avuto un protagonista inatteso e straordinario: Giuseppe Ignazio Loi, il pastore sardo di 84 anni che, dopo il film con Diego Abatantuono, Geppi Cucciari, Aldo Baglio e Virginia Raffaele, ha sfilato anche per lo stilista algherese.
canale WhatsApp
Chi è Giuseppe Ignazio Loi, il pastore sardo che ha sfilato per Antonio Marras e recitato con Diego Abatantuono?
La Milano Fashion Week ha avuto un protagonista inatteso e straordinario: Giuseppe Ignazio Loi, il pastore sardo di 84 anni che, dopo il film con Diego Abatantuono, Geppi Cucciari, Aldo Baglio e Virginia Raffaele, ha sfilato anche per lo stilista algherese.
Giuseppe Ignazio Loi è un pastore di Terralba e, con il suo passo fiero e il volto segnato da sole e vento, ha portato in passerella l’autenticità più pura della Sardegna. Ottantaquattro anni e un’esistenza interamente trascorsa in campagna, prima come servo pastore e poi con un gregge tutto suo, Loi ha rotto ogni schema, conquistando i riflettori di un evento internazionale con la sua forza genuina e la sua storia unica.
La scelta di Antonio Marras non è stata casuale. Lo stilista di Alghero ha voluto che Loi sfilasse per la sua collezione primavera estate 2026 non per la sua avvenenza, ma per il suo valore simbolico. Marras ha spesso ribadito come il Mediterraneo e la Sardegna siano un crocevia di culture, terre dove la bellezza va preservata e condivisa. Per questo, Loi è stato definito un “ambasciatore della bellezza che va preservata”, rappresentando quei valori di forte radicamento alla terra che lo stilista condivide e porta avanti nel suo lavoro.
Il percorso di Giuseppe Ignazio Loi è inaspettato e va ben oltre le passerelle. La sua fama è legata a una storia di resistenza e amore per le proprie origini: è infatti tra i protagonisti, insieme all’attore Diego Abatantuono, del film La vita va così di Riccardo Milani.
La pellicola, in uscita nelle sale il 23 ottobre, racconta la storia vera del pastore Ovidio Marras, che si oppose per decenni alle pressioni di un potente gruppo immobiliare che voleva acquistare la sua terra a Capo Malfatano, Teulada. La scelta di Loi per interpretare questa vicenda ha un forte significato: il suo portamento e la sua vita dedita alla campagna lo hanno reso l’interprete ideale di un gesto che, come ha ricordato Marras, “ci rappresenta. Una storia che ci appartiene”.
Dalle campagne di Terralba alle passerelle di Milano, fino al grande schermo, la storia di Giuseppe Ignazio Loi dimostra che la vera bellezza risiede nell’autenticità e nella capacità di farsi simbolo di valori profondi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA