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Cagliari saluta l’avvocato Carlo Dore, protagonista della vita politica e culturale sarda

Cagliari perde una delle sue figure più rappresentative del mondo politico e culturale: è scomparso all’età di 85 anni l’avvocato Carlo Dore, uomo di profonda cultura, rigoroso impegno civile e autentica passione per la storia e la libertà.
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Cagliari saluta l’avvocato Carlo Dore, protagonista della vita politica e culturale sarda.
Cagliari perde una delle sue figure più rappresentative del mondo politico e culturale: è scomparso all’età di 85 anni l’avvocato Carlo Dore, uomo di profonda cultura, rigoroso impegno civile e autentica passione per la storia e la libertà.
Nato e cresciuto nel capoluogo sardo, Dore ha dedicato la sua vita non solo alla professione forense, ma anche al servizio della collettività, distinguendosi per il suo spirito di responsabilità e il costante legame con la sua città e con la Sardegna intera. Il suo percorso politico è stato segnato da anni di intensa attività: consigliere comunale di Cagliari dal 1994 al 1998 e poi consigliere regionale nella legislatura 1999-2004, ha portato avanti con coerenza battaglie legate alla democrazia, alla giustizia sociale e alla tutela dei diritti. Sempre attento ai valori dell’antifascismo, è stato presidente regionale dell’Anppia, l’associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti, alla quale ha dedicato grande energia, convinto che la memoria storica fosse un patrimonio da difendere e tramandare alle nuove generazioni.
La sua attività non si è limitata all’ambito politico: Dore ha rappresentato per anni il Belgio in Sardegna nel ruolo di console onorario, incarico che ha svolto con dedizione e rigore istituzionale, favorendo relazioni culturali e sociali tra la Sardegna e il paese europeo. Accanto all’impegno pubblico, ha coltivato una profonda passione per la ricerca storica, con particolare attenzione alle vicende umane e politiche di chi, durante il fascismo, aveva avuto il coraggio di opporsi al regime. Ha scritto e pubblicato libri dedicati a figure simboliche dell’antifascismo sardo, come Vittore Bocchetta e Cesare Pintus, uomini che, come lui, avevano fatto della libertà e della dignità personale un principio irrinunciabile. In un altro volume ha voluto ricordare Antonio Romagnino, definendolo “poeta della città del sole”, un omaggio affettuoso a un intellettuale che come lui aveva creduto nella cultura come forza di emancipazione e crescita civile. Chi lo ha conosciuto ne ricorda il tratto gentile, la lucidità intellettuale, la capacità di analisi e il profondo rispetto per le istituzioni e per le persone. Carlo Dore lascia un’eredità morale e culturale importante, frutto di una vita vissuta con coerenza, misura e senso del dovere. Cagliari, oggi, lo saluta con riconoscenza e affetto, consapevole di perdere un uomo che ha saputo coniugare la passione per la politica con l’amore per la conoscenza, la memoria e la libertà.
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