Un lieto fine per una donna cagliaritana di 94 anni, vittima di un raggiro crudele: le sono stati restituiti i gioielli e i risparmi che una giovane truffatrice napoletana le aveva sottratto. La ragazza, appena ventenne, è stata intercettata e arrestata dai carabinieri mentre rientrava a Napoli dalla Sardegna con il bottino nascosto in auto.

L’anziana signora, incredula e commossa, ha riabbracciato i suoi beni grazie all’operato instancabile dei militari dell’Arma.  I suoi occhi lucidi e le sue parole hanno emozionato profondamente i carabinieri, che hanno partecipato con lei a quel momento di gioia.

Dal Comando Provinciale spiegano: «Per noi non c’è ricompensa più grande che vedere la serenità tornare nel sorriso di chi abbiamo aiutato. Restituire a questa signora non solo i suoi beni, ma anche fiducia e pace, è il nostro più grande orgoglio».

L’indagine che ha portato a questo risultato è stata un esempio di collaborazione efficace tra i reparti dell’Arma di Cagliari e Napoli. Dopo aver analizzato in tempo record le immagini di videosorveglianza nel capoluogo sardo e condiviso informazioni cruciali, i carabinieri napoletani hanno rintracciato la giovane truffatrice al momento dello sbarco dal traghetto. Ignara di essere ormai nel mirino delle forze dell’ordine, pensava di aver compiuto il colpo perfetto.

Il bottino recuperato comprendeva 2.000 euro in contanti e gioielli di valore stimato superiore ai 300.000 euro. Ora, grazie a un lavoro investigativo esemplare, quei preziosi beni sono tornati nelle mani della loro legittima proprietaria, riportando un po’ di luce e serenità nella sua vita.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.