Assemini, rapina nella filiale di Intesa Sanpaolo, dove un malvivente, con il volto coperto da una maschera chirurgica e i capelli nascosti da una parrucca, ha fatto irruzione armato di un pezzo di vetro rotto. L’uomo ha minacciato i presenti e, dopo aver sottratto una piccola somma di denaro dalla cassiera, è fuggito a piedi nelle vie circostanti.

Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito durante l’episodio, ma una delle vittime è stata soccorsa dal personale del 118 a causa di un forte stato di ansia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno immediatamente avviato le indagini.

Sono in corso le ricerche del responsabile, con l’impiego di diverse pattuglie e personale specializzato. L’autorità giudiziaria è stata prontamente informata, e si stanno raccogliendo ulteriori elementi investigativi per identificare il rapinatore.

Un’atmosfera intima e vibrante ha avvolto ieri il Conservatorio di Cagliari durante il concerto di Patty Pravo, icona intramontabile della musica italiana, che ha scelto il capoluogo sardo come tappa del suo tour. Ma prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile di Nicoletta Strambelli riempisse la sala, un messaggio è stato diffuso al pubblico: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo.

Patty Pravo a Cagliari, foto condivisa dalla cantante

Un appello semplice, ma potente. Un invito a scollegarsi dai dispositivi per connettersi davvero con la musica, con l’artista, con l’emozione del momento. E Patty Pravo, che da sempre ama il contatto diretto con il suo pubblico, ha scelto di unirsi a quella sempre più ampia schiera di artisti che chiedono rispetto per il presente, per il tempo condiviso, per lo spazio sacro del live.

Il gesto, ormai sempre più diffuso, riaccende una riflessione necessaria: i telefoni durante i concerti sono diventati una distrazione costante, per chi guarda ma anche per chi ascolta. Trovarsi davanti qualcuno che filma per interi minuti, con lo schermo sollevato sopra la testa, spezza la magia e impone agli altri spettatori un filtro digitale tra sé e la scena.

Eppure, nonostante il fastidio diffuso, non riusciamo a farne a meno. È il riflesso di un’epoca in cui l’esperienza non sembra esistere davvero se non è documentata. Ma cosa perdiamo nel frattempo? Forse proprio l’essenza dell’evento: la musica, la voce, le emozioni in presa diretta.

Quella di Patty Pravo, dunque, non è una semplice richiesta tecnica, ma un atto d’amore per la musica e per il pubblico: “Godetevi l’attimo”, sembra dire, “perché è unico e irripetibile”. Un invito prezioso, soprattutto in tempi in cui la memoria viene affidata più allo storage del telefono che al cuore.