Cagliari, il 90% dei residenti si ritiene soddisfatto della qualità della vita in città
L'indagine "Quality of life in European cities", condotta con la partecipazione dell’Istat per conto della Commissione Europea, svela il giudizio dei cittadini sulla vita a Cagliari.
I cittadini cagliaritani si sentono estremamente soddisfatti della loro vita nella città. È quanto emerge dall’ultima indagine “Quality of life in European cities”, condotta dalla Commissione Europea con il supporto dell’Istat. Il grado di soddisfazione supera il 90%, collocando il capoluogo sardo tra le città italiane con la qualità della vita più alta percepita, insieme a Trento, Trieste, Bergamo, Brescia e Bolzano.
L’80% degli abitanti apprezza la presenza di spazi verdi come parchi e giardini, e sono soddisfatti anche delle infrastrutture culturali, tra cui teatri, musei e biblioteche. Tuttavia, i servizi sanitari ricevono un giudizio meno positivo, con un grado di soddisfazione compreso tra il 30% e il 40%, e la sicurezza raggiunge solo il 59%.
Un dato di rilievo a livello europeo riguarda la qualità dell’aria percepita. Cagliari si posiziona ai vertici con il 90,9% di soddisfazione, seguita da altre città europee come Helsinki (Finlandia), Rostock (Germania), Reggio di Calabria, Oulu (Finlandia), Aalborg (Danimarca), Bialystok (Polonia) e Perugia.
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Nuoro, due donazioni multiorgano ridanno speranza: al San Francesco vite salvate grazie a un gesto straordinari
Due atti di straordinaria generosità, compiuti da cittadini della provincia di Nuoro e sostenuti con coraggio e altruismo dalle loro famiglie, hanno reso possibile, nei giorni scorsi, il prelievo multiorgano su due pazienti deceduti all’ospedale San Francesco.
Nuoro, due donazioni multiorgano ridanno speranza: al San Francesco vite salvate grazie a un gesto straordinario
Due atti di straordinaria generosità, compiuti da cittadini della provincia di Nuoro e sostenuti con coraggio e altruismo dalle loro famiglie, hanno reso possibile, nei giorni scorsi, il prelievo multiorgano su due pazienti deceduti all’ospedale San Francesco.
In appena quindici giorni sono stati effettuati due interventi che hanno permesso il trapianto di cuore, polmoni, fegato e reni, ridando concrete possibilità di vita a persone in lista d’attesa. Un’operazione complessa e delicata, che ha visto il coinvolgimento coordinato di numerosi reparti dell’ospedale: Anestesia e Rianimazione, Blocco Operatorio, Neurologia, Cardiologia, Laboratorio Analisi, Centro Trasfusionale, Radiologia, Chirurgia Generale, Urologia e Direzione Medica di presidio. Tutti hanno operato sotto la guida del Coordinamento Aziendale per i Prelievi e i Trapianti, per completare con precisione l’accertamento di morte cerebrale e la valutazione dell’idoneità dei donatori. Un lavoro di squadra svolto in rete con il Centro Regionale Trapianti della Sardegna e il Centro Nazionale Trapianti, che ha trasformato un momento di profondo dolore in una potente espressione di solidarietà, rendendo possibile la rinascita per chi attendeva una seconda occasione.
Una testimonianza concreta di quanto la cultura della donazione, l’efficienza organizzativa e il valore umano possano unirsi per compiere un gesto che va oltre la medicina, toccando le corde più profonde della dignità, della speranza e del senso stesso di comunità.
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