Per oltre un anno, un medico di 54 anni avrebbe truffato la ASL facendo pagare turni di guardia medica ad Alà dei Sardi mai effettuati, per un totale di 11.500 euro per 456 ore di servizio mai prestate.

Dopo un’indagine complessa, che ha coinvolto appostamenti, verifiche incrociate e controlli, i carabinieri della Compagnia di Ozieri hanno denunciato il medico per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, reiterata falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, omissione in atti d’ufficio e l’interruzione continuata di un servizio pubblico.

In seguito alla denuncia, il gip del Tribunale di Sassari ha disposto una misura cautelare di divieto di esercizio della professione medica per un anno.

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri di Alà dei Sardi e della Compagnia di Ozieri, guidati dal maggiore Gabriele Tronca, il medico avrebbe accumulato decine di giorni di assenteismo a partire da luglio 2022.

Questo comportamento ha provocato numerose lamentele da parte dei cittadini, che si sono visti privati di un servizio essenziale.

Il medico avrebbe regolarmente attestato alla ASL Gallura la sua presenza in servizio alla Guardia medica di Alà dei Sardi, ma in realtà non si sarebbe mai presentato all’ambulatorio, continuando però a ricevere il relativo compenso direttamente sul suo conto corrente.

La Polizia di Stato di Cagliari ha arrestato due uomini per lesioni personali pluriaggravate e porto abusivo di arma clandestina in relazione alla sparatoria avvenuta ieri sera nel quartiere di Sant’Elia. I fatti si sono verificati intorno alle 19:40 nei pressi di un bar di via Schiavazzi, dove una violenta rissa tra più persone è degenerata con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.

All’arrivo delle Volanti e della Squadra Mobile, due uomini sono stati trovati feriti a terra e soccorsi dal 118. Uno presentava una ferita da arma da fuoco al fianco e un trauma alla testa, l’altro lesioni da arma da taglio alla schiena. Entrambi sono stati ricoverati all’ospedale Brotzu con prognosi di 30 e 21 giorni.

Le indagini, supportate da immagini di videosorveglianza e testimonianze, hanno portato all’identificazione di tre presunti responsabili: un 50enne, un 28enne e un minorenne di 17 anni. Secondo la ricostruzione, uno avrebbe sparato con una pistola, mentre gli altri due avrebbero partecipato all’aggressione armati di katana e coltello. Alla base dell’episodio ci sarebbe stato un litigio avvenuto poco prima.

I tre si sono presentati spontaneamente agli agenti, ammettendo i fatti, e l’arma è stata recuperata. I due maggiorenni sono stati condotti nel carcere di Uta, mentre per il minorenne è scattato l’affidamento al genitore, come previsto dalla normativa.