Secondo una recente analisi condotta dal Sole 24 Ore, basata sui dati meteorologici forniti da 3bmeteo per il periodo 2013-2023, Bari si è distinta come la città con il miglior clima d’Italia.

Con una media di otto ore e mezza di sole al giorno e solo nove giorni all’anno caratterizzati da precipitazioni estreme, Bari ha conquistato la vetta della classifica. La città pugliese vanta anche soli 67 giorni di pioggia all’anno, offrendo così un ambiente prevalentemente asciutto e soleggiato. Con solo 158 giorni all’anno al di fuori dei parametri climatici ottimali, Bari si attesta come una delle città più confortevoli dal punto di vista meteorologico, con una brezza estiva media di 7,2 nodi giornalieri.

Non da meno, Cagliari si posiziona al decimo posto in questa classifica. Con una media di 8,6 ore di sole al giorno e 86 giorni all’anno con temperature percepite superiori ai 30 gradi, la capitale della Sardegna offre un clima piacevolmente caldo. Tuttavia, con 61 giorni di pioggia all’anno e 18 giornate caratterizzate da precipitazioni estreme, Cagliari presenta una maggiore variabilità climatica rispetto a Bari. Ci sono ben 201 giorni all’anno al di fuori del comfort climatico stabilito, tuttavia, la brezza estiva rimane simile a quella barese, con una media di 7,2 nodi giornalieri.

Cagliari negli anni ’50 era una città vivace, e Piazza Repubblica era uno dei suoi punti di ritrovo più frequentati. Tra i locali più noti spiccava il Bar Europa, che mantenne il suo “ruolo” per tanti decenni a venire. Aveta un tempo una pedana in legno che accoglieva tavolini e piante sistemate in modo da garantire un po’ di privacy ai clienti.

Foto del gruppo FB Cagliari Tra Passato e Presente

E proprio questo dettaglio serve a capire la corretta datazione dello scatto, condiviso nel gruppo FB Cagliari Tra Passato e Presente. Era il 1954 quando la pedana diventava teatro di chiacchiere, incontri e pause caffè, e non mancava chi, con il “patentino per le sigarette”, faceva la spola fino a tarda notte per rifornirsi del tabacco. Un piccolo rituale che raccontava la socialità di quegli anni, tra conversazioni lente e momenti di relax in città.

La storia della pedana terminò infatti nel 1960, quando il Comune di Cagliari decise di revocare lo spazio dell’isolotto per consentire la fermata del bue numero 5. Con essa scompariva un angolo di città dal sapore d’altri tempi, ma il ricordo resta vivo tra i cagliaritani più nostalgici, custodi di aneddoti e scorci di vita quotidiana ormai lontani.