La Sardegna intera non trova le parole per esprimere il dolore per la perdite di due giovanissime vite, spezzate nella notte in un terribile incidente.

Thomas Frau e Federico Cubeddu, due ragazzi di 19 anni, sono morti a seguito dell’incidente avvenuto poco prima delle 4 del mattino in via Vesalio a Cagliari. La loro auto, una Peugeot 207 grigia che per cause ancora da accertare aveva imboccato la strada contromano, si è scontrata frontalmente contro un suv Maserati che transitava regolarmente.

Il violento impatto tra i due veicoli non gli ha lasciato scampo. Thomas, che era alla guida, è deceduto sul colpo. Federico è morto dopo alcune ore in ospedale, mentre i medici tentavano il tutto per tutto per salvargli la vita. Ferito, ma non in pericolo di vita, un 18enne che viaggiava con loro. Anche il guidatore dell’altro veicolo, un uomo di 44 anni, non ha riportato gravi conseguenze.

Le indagini della Polizia Locale accerteranno le cause e le dinamiche del sinistro. Per ora resta lo sgomento per un’altra tragedia stradale, l’ennesima che colpisce l’Isola in questi ultimi anni.

Cagliari, botte e minacce agli anziani genitori: arrestato.

Un episodio inquietante ha scosso la città di Cagliari, dove un giovane di 28 anni è stato arrestato e portato nel carcere di Uta a seguito di una lunga serie di comportamenti violenti nei confronti dei propri genitori.

La notizia, emersa nelle ultime ore, ha destato attenzione e preoccupazione tra i cittadini, sottolineando la gravità della violenza domestica anche all’interno delle mura familiari.

Le vittime, due anziani coniugi pensionati, hanno trovato il coraggio di denunciare le ripetute aggressioni fisiche, le minacce e le umiliazioni subite da parte del figlio, un pregiudicato noto per le sue condotte problematiche. Le indagini condotte dai carabinieri, avviate in seguito alla denuncia degli stessi genitori, hanno evidenziato un quadro di violenza domestica allarmante, ritenuto talmente grave da indurre l’autorità giudiziaria a intervenire con una misura restrittiva.

Il giovane, una volta rintracciato, è stato accompagnato presso la caserma dei carabinieri, dove sono state espletate le formalità di rito prima di essere trasferito nel carcere di Uta. In questo momento rimane a disposizione delle autorità, mentre la comunità si interroga su come fenomeni simili possano trovare spazio anche in contesti familiari considerati normalmente sicuri.