Cagliari, prova di forza: Bologna battuto in rimonta Balla e canta l’Unipol Domus. Applausi e gioia per i 3 punti messi in saccoccia dagli uomini di Ranieri. Il Bologna più deciso sblocca la gara a metà frazione con il tocco sotto di Orsolini che da posizione defilata batte Scuffet. Pochi minuti dopo Petagna trova il suo primo gol in rossoblu sfruttando una delle rare indecisioni di Calafiori e firmando il pareggio dopo aver saltato Skorupski. Nel secondo tempo il Cagliari è più aggressivo, ma a dare un aiutino ai padroni di casa ci pensa con autogol di Calafiori. Finisce al 96’ con la vittoria dei rossoblu e un successo pesantissimo che allontana il Bologna dalla Champions.

Primo tempo. Quindici minuti di gioco e un’occasione sfumata per parte. Prima Urbanski e poi Viola, deviazione per il giocatore emiliano e palla alta per quello rossoblu. Il gol del vantaggio arriva al venticinquesimo: Orsolini stende Augello e in extremis recupera la palla, battendo Scuffet. Controllo al Var per possibile fuoriuscita del pallone, ma poi Mangianiello conferma il gol. Non tarda ad arrivare il gol del paraggio rossoblu. A siglarlo al trentunesimo Andrea Petagna, al suo primo gol con la maglia del Cagliari. Esplode l’Unipol Domus in un boato di applausi. Due i minuti di recupero concessi da Manganiello che al termine del primo tempo esce dallo stadio al grido di “Buffone”. Secondo tempo. La partenza dei padroni di casa è decisamente più aggressiva.

Il due a 1 arriva al sessantanovesimo, il pubblica urla ancora il nome di Petagna, ma in realtà è un autogol di Calafiori. Verifica del Var e Manganiello dice che è tutto regolare. Ancora un boato all’Unipol Domus. Cinque i minuti di recupero.

CAGLIARI (4-3-2-1): Scuffet; Zappa, Dossena, Wieteska, Augello (46’ Azzi); Sulemana, Prati, Makoumbou (93’ Deiola), Viola (86’ Jankto), Nandez (81’ Di Pardo); Petagna (93’ Pavoletti).

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Calafiori, Lucumi, Kristiansen (65’ Lykogiannis); Freuler, Aebischer (65’ Fabbian); Orsolini, Ferguson, Urbanski; Van Hooijdonk (78’ Moro).

Arbitro: Manganiello

Marcatori: Orsolini 25’, Petagna 31’, Calafiori (A) 69’.

Ammoniti: Posch, Nandez, Dossena, Calafiori, Wieteska,

Una fotografia suggestiva, che sembra uscita da un film fantasy, arriva dal cuore della Gallura e ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura sarda sia maestra nel creare opere d’arte senza tempo. A pochi passi da Aggius, nella collina di Monte Longu, si staglia una enorme roccia di granito che, grazie all’azione combinata di vento e millenni, ha assunto una forma sorprendente: quella di un teschio umano.

Foto di Graziano Vannini

L’incredibile scatto porta la firma di Graziano Vannini, che è riuscito a catturare con rara sensibilità la potenza simbolica di questo volto di pietra. La formazione si trova nella suggestiva Valle della Luna — nota anche come Piana dei Grandi Sassi — un’area dominata da rocce granitiche modellate nel tempo e da un’atmosfera quasi irreale, che ha reso questo luogo celebre anche come rifugio degli hippie negli anni ’70 e ’80.

Ma Monte Longu non è solo natura scolpita: tra le sue alture si trovano anche i resti archeologici del nuraghe Monti Longu, testimoni dell’antichissima storia dell’isola. Un luogo dove mito, geologia e memoria si intrecciano in un silenzio eterno. Una visita qui significa immergersi in uno scenario lunare, dove ogni roccia racconta una storia e ogni tramonto tinge di mistero le sagome scolpite dal tempo. E chissà quanti altri volti, animali o creature immaginarie si nascondono ancora tra le pieghe granitiche di questa terra antica.