Lo sapevate? Anche in Sardegna si produce un ottimo gin dalle bacche del nostro ginepro selvatico.

La Pure Sardinia, azienda sassarese produce un gin utilizzando esclusivamente bacche di ginepro selvatico cresciuto spontaneamente nelle coste della Sardegna e raccolte a mano, distillato da un alambicco di rame alimentato da una caldaia a vapore. Il risultato è un liquore dall’aspetto cristallino dal profumo unico, capace di conquistare i migliori intenditori, a iniziare dagli inglesi. Un prodotto artigianale prodotto in poche migliaia di bottiglie.

Il gin made in Sardinia è prodotto rigorosamente con le bacche di piante di ginepro selvatico, raccolte a mano e cresciute spontaneamente sulla costa occidentale dell’isola, la più battuta dai venti. Quelle bacche, ricoperte dalla salsedine, danno infatti al gin un sapore sapido e unico che sta conquistando gli intenditori, anche all’estero.

Se ne sono accorti anche gli esperti della rivista “Gambero Rosso”. Nell’elenco dei 15 gin italiani da provare assolutamente c’è anche “Solo wild gin”, prodotto da Pure Sardinia. E c’è anche una versione invecchiata, “Doro gin”. Negli scorsi decenni diverse aziende inglesi si rifornivano in Sardegna per le materie prime da utilizzare per la produzione dei propri gin. Adesso la svolta: anche la Sardegna ha imparato a distillare il ginepro nel miglior modo possibile.

Un tappeto lilla, delicato e suggestivo, avvolge il cuore di Cagliari: è lo spettacolo offerto dalle jacarande in fiore, protagoniste di uno degli scorci più affascinanti della città. A immortalare la magia di questo momento è il fotografo Dietrich Steinmetz, che con il suo scatto ci regala un’inedita prospettiva di via Dante, vestita a festa dai caratteristici fiori lilla-viola.

Foto di Dietrich Steinmetz

Le jacarande, tanto amate quanto criticate dai cagliaritani, non lasciano mai indifferenti. C’è chi ne apprezza l’eleganza e la bellezza eterea della fioritura, e chi invece le accusa di essere invadenti e di emanare odori poco graditi. Ogni primavera, la polemica si rinnova, ma il colpo d’occhio resta comunque mozzafiato.

Lo scatto di Steinmetz cattura con sensibilità e precisione la doppia anima di queste piante: simbolo di rinascita e colore, ma anche elemento divisivo del paesaggio urbano. Che le si ami o le si detesti, le jacarande continuano a segnare con forza l’identità visiva di Cagliari, regalando, almeno per qualche settimana all’anno, una vera e propria moquette naturale nel cuore della città. E voi, da che parte state? Incantati dalla fioritura o infastiditi dagli “effetti collaterali”?