Elisabetta Canalis in vacanza in Sardegna blocca il traffico per salvare una tartaruga

La showgirl sarda ha prima messo al sicuro l’animale e l’ha poi liberato in un’area verde
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La nota showgirl Elisabetta Canalis ha compiuto un gesto significativo durante la sua vacanza in Sardegna.
Mentre percorreva una strada della Gallura, a bordo di un’auto insieme alla figlia, la Canalis ha improvvisamente avvistato una tartaruga che rischiava di essere investita e, come dice nel video postato sul suo profilo Instagram “ridotta a frittata”.
Senza esitazione, ha deciso di bloccare il traffico. Con determinazione, è scesa dall’automobile e ha afferrato la tartaruga, portandola in salvo dalla corsia stradale. Mostrando un grande amore per gli animali, ha poi scelto di rilasciarla in un’area verde ( è una specie protetta) augurandole una vita felice con un messaggio di “buona fortuna” condiviso sempre tramite una storia su Instagram.
Sardegna, luce verde al fine vita: approvata la legge sul suicidio assistito

La Sardegna segna una pagina storica, diventando la seconda Regione italiana, dopo la Toscana, ad approvare la legge sul suicidio medicalmente assistito.
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Sardegna, luce verde al fine vita: approvata la legge sul suicidio assistito.
La Sardegna segna una pagina storica, diventando la seconda Regione italiana, dopo la Toscana, ad approvare la legge sul suicidio medicalmente assistito. Il via libera è arrivato con un voto che ha visto 32 consiglieri a favore, 19 contrari e un astenuto, un risultato che riflette un dibattito intenso e complesso, che ha superato le tradizionali divisioni politiche.
Il provvedimento, che ricalca il testo redatto dall’associazione Luca Coscioni, ha l’obiettivo di garantire la necessaria assistenza sanitaria alle persone che scelgono di accedere al fine vita, nel pieno rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019. La legge definisce in modo dettagliato i tempi e le modalità organizzative per l’erogazione dei trattamenti, stabilendo un percorso chiaro e tutelato.
Un punto cruciale della normativa è l’istituzione di una Commissione multidisciplinare permanente. Questo organo avrà il compito di verificare la sussistenza dei requisiti necessari per l’accesso al servizio. La commissione sarà composta da un team di specialisti: un medico palliativista, un neurologo, uno psichiatra, un anestesista, un infermiere e uno psicologo, a dimostrazione della complessità e della delicatezza del tema.
Il supporto tecnico e farmacologico, così come l’assistenza medica per la preparazione all’autosomministrazione del farmaco autorizzato, saranno forniti dalle aziende sanitarie regionali. La legge prevede che la procedura possa essere eseguita in una struttura ospedaliera, in un hospice o, se richiesto, direttamente al proprio domicilio. Tutte le prestazioni e i trattamenti previsti saranno gratuiti, garantendo l’accesso al servizio senza oneri economici per il paziente.
Il voto in Consiglio regionale ha evidenziato posizioni trasversali, a conferma della sensibilità del tema. Dalle file dell’opposizione, ha votato a favore Gianni Chessa (Forza Italia), mentre in maggioranza, Lorenzo Cozzolino (Orizzonte Comune) si è espresso in senso contrario e Giuseppe Frau (Uniti con Todde) si è astenuto. L’approvazione non è però priva di rischi. La legge toscana, che ha fatto da modello per quella sarda, è stata già impugnata dal Governo, e il rischio di un’impugnazione anche per il provvedimento sardo è considerato altissimo. Nonostante questo, il lavoro svolto in commissione Sanità ha tenuto conto dei rilievi mossi dal Consiglio dei ministri alla Regione Toscana, nel tentativo di rafforzare la legge e renderla più solida di fronte a eventuali contestazioni.

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