La Sardegna è nata dalla fusione di 2 placche, 30 milioni di anni fa: lo studio
Un'importantissima scoperta che chiarisce ulteriormente l'origine della nostra Isola: ecco cosa hanno capito i ricercatori
Gli scienziati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Università Roma Tre hanno elaborato la storia della Sardegna, originata dalla collisione tra due microplacche avvenuta tra 30 e 21 milioni di anni fa.
La ricerca è stata compiuta su campioni di roccia prelevati in diversi luoghi della Sardegna e i risultati pubblicati nella rivista Tectonics.
Secondo Fabio Speranza, Direttore della Sezione Roma2 dell’Ingv, dati paleomagnetici dimostrano che il blocco tettonico Sardo-Corso si è separato dal margine europeo Provenzale-Catalano 21 milioni di anni fa.
L’analisi di campioni ha permesso di scoprire altri dettagli sulla formazione della nostra regione: il blocco tettonico ha subito una rotazione di 120 gradi e si è fuso con una seconda placca situata più a Sud nel corso di milioni di anni.
Secondo Gaia Siravo, ricercatrice dell’Ingv intervistata da Ansa, la Sardegna settentrionale si trovava inizialmente in un’unica placca con la Corsica e la Provenza, mentre la parte meridionale dell’isola era collegata alla placca Iberica, staccatasi dall’Europa circa 120-150 milioni di anni fa. Queste due placche si sarebbero poi fuse tra loro, lungo la faglia di Nuoro.
Poi, l’intera placca Sardo-Corsa, formata dalla fusione delle due microplacche, si sarebbe definitivamente separata dal margine europeo, compiendo una rotazione antioraria di 60 gradi, tra 21 e 15 milioni di anni fa, posizionandosi così nella sua attuale posizione.
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Cagliari, 12 chili di droga nel garage: 55enne arrestato
Una perquisizione a sorpresa all’interno di un garage nel comune di Quartu Sant’Elena ha portato all'arresto di un uomo, già noto alle forze dell'ordine
La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato un uomo di 55 anni, per l’ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nell’ambito dei servizi finalizzati alla repressione dello spaccio di stupefacenti gli agenti della Sezione Falchi della Squadra Mobile, nella mattinata di sabato, hanno effettuato una perquisizione a sorpresa all’interno di un garage nel comune di Quartu Sant’Elena, riconducibile ad un uomo già arrestato lo scorso mese di aprile per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
Nel locale gli operatori della Polizia di Stato hanno rinvenuto diversi voluminosi involucri in cellophane contenenti marijuana essiccata, insieme a 21 panetti della stessa sostanza, già lavorati e messi sottovuoto, per un peso totale di oltre 12 chilogrammi e mezzo.
Da giorni gli investigatori tenevano sotto osservazione il garage, dove l’uomo, nell’ultimo periodo aveva traslocato numerosi effetti personali, occultando tra di essi anche lo stupefacente e un setaccio elettrico per la lavorazione della sostanza erbacea.
Nel corso della prima operazione di polizia dello scorso aprile, all’interno dell’abitazione dell’indagato erano stati trovati circa 650 grammi di hashish di cui 50 già confezionati in un panetto e i restanti in fase di lavorazione.
In particolare in casa era presente la sostanza grezza contenuta in un sacchetto e in una scatola, costituita da marijuana in fase di trasformazione, la cui lavorazione veniva effettuata con diversi strumenti tra cui una bilancia, un frullatore, un setaccio elettrico, identico a quello trovato sabato scorso e una sofisticata pressa idraulica.
Al termine delle incombenze l’indagato, è stato e accompagnato presso il carcere di Uta, in attesa dell’udienza di convalida.
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