“Non conosco odio, neanche per chi ha commesso questa atrocità. Provo molta compassione, adesso attendo giustizia per Chiara”.

Queste le parole di Piero Carta, il papà della 13enne uccisa dalla mamma il 18 febbraio a Silì, frazione di Oristano, in una lettera inviata alla scuola media frequentata dalla figlia.

Nella lettera il padre di Chiara ha trovato anche la forza per ringraziare insegnanti e compagni per la vicinanza e la solidarietà.

Parlando ai compagni, come riporta Ansa, Piero scrive anche: “Immagino il vostro dolore per aver perso un’amica e compagna di scuola. Il suo banco adesso è vuoto, ma son sicuro che lei è sempre lì con tutti voi. La sua anima è libera, appartiene non più a questa vita terrena, ma è un angelo del Signore. Io da padre continuerò a fare vivere il suo nome, non demorderò mai, sapendo che lei sarà la mia guida e la mia consolatrice sempre”.

Settimo San Pietro – È accaduto nel pomeriggio del 31 luglio, in via Darwin, nei pressi di piazza Primo Levi. Un gatto domestico è stato colpito da un proiettile che gli ha provocato la perdita definitiva della vista a un occhio.

A raccontare l’episodio è il proprietario, Antonello Pusceddu, che non nasconde l’amarezza e la rabbia: “Qualcuno ha sparato al mio gatto. Lo hanno preso in pieno all’occhio. L’ho portato subito in clinica veterinaria, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare: ha perso la vista”.

Il caso è stato denunciato alle autorità competenti. La gravità del gesto, sottolinea Pusceddu, non riguarda solo il danno all’animale: “Parliamo di una persona che spara tra i cortili delle case, in strada, vicino a una piazza dove ogni giorno passano persone, bambini e altri animali. È una vera situazione di pericolo”.

La notizia è stata diffusa dallo stesso padrone per sensibilizzare i cittadini: “Voglio che tante persone sappiano cosa sta succedendo, così possiamo fermare chi ha fatto questo. Chi spara in mezzo alle case è un pericolo per tutti”.