“Questo Paese non torna indietro”: Letta a Cagliari nelle ultime battute di campagna elettorale
"Orgoglioso di chiamarmi Enrico e fare il segretario in un grande partito". Letta parla al popolo cagliaritano dal palco di piazza Del Carmine, nelle ultime battute di campagna elettorale. "Basta finti stage e sostegno alla sanità pubblica. Noi alternativa alla destra".
Lavoro, istruzione, ambiente, sanità pubblica, tra le tematiche calde del PD. Enrico Letta sul palco di piazza Del Carmine parla ai cagliaritani nelle ultime battute di campagna elettorale, verso il 25 settembre.
Diverse bandiere sotto il palco, anche quelle della coalizione, ad accogliere il segretario del PD. Tra i tanti, anche i sindaci sardi delle amministrazioni di centrosinistra sparse sul territorio isolano.
“Questo paese non torna indietro. Rovesceremo i sondaggi. L’ultima volta la destra fu costretta a dimettersi perché stava portando l’Italia alla bancarotta”, le parole di Letta in apertura, anticipato dagli 8 candidati ai collegi sardi.
Lavoro e giovani temi fondamentali. “Basta finti stage e tirocini gratuiti. Ai ragazzi daremo un lavoro ben pagato e li aiuteremo a uscire di casa con aiuti su mutui e affitti. 24 anni deve essere l’età media, obiettivo da raggiungere”.
Da Letta sguardo alla situazione sarda e affondo alla politica regionale. “Non è possibile che la sanità sarda siano queste condizioni dopo la pandemia. No alla logica dei più forti. Altrimenti il rischio è che la sanità sia solo per quelli che pagano”. E ancora, “Noi ci prendiamo l’impegno di investire sulla sanità pubblica e superare il tetto di limite di spesa. Investire sui medici di famiglia”.
Sulla scuola, “Tutti i bambini alla scuola di infanzia. Le disuguaglianze rischiano di iniziare proprio da lì”, e ancora, “portare gli stipendi degli insegnanti sullo standard europeo”.
Carovita e inflazione al centro della campagna elettorale PD. “Ridare speranza al mondo del lavoro: ridurre le tasse su lavoratori e lavoratrici, grazie a una riduzione fiscale. No alla flat tax che serve solo ai più ricchi e non aiuta i poveri”.
Un PD che guarda all’Europa e ai fondi Pnr, anche a sostegno dell’ambiente e della mobilità sostenibile. “Su questo tema c’è una destra negazionista. Noi dobbiamo essere un’alternativa e prendere impegni veri per la difesa dell’ambiente, per le nuove generazioni”.
Sui diritti civili, “Vogliamo una società in cui i diritti non siano una concessione e sia possibile amare chi si vuole. Il nostro paese non vuole tornare indietro su questo”.
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Cagliari, col Lecce arriva un punto sofferto: all’Unipol Domus finisce 1-1
Cagliari - Lecce si apre con la consegna a della maglia celebrativa a Daniele Dessena per il suo addio al calcio giocato: 209 presenze in rossoblu dove è stato anche capitano.
Il Cagliari va meritatamente in vantaggio già nei primi quarantacinque minuti, ma con la consapevolezza – vista l’espulsione di Gaetano – di dover affrontare la ripresa con l’uomo in meno. Il secondo tempo è segnato più dai cartellini gialli che dalle azioni emozionanti. Il Lecce aggressivo raggiunge all’ottantatreesimo il pareggio, pressa la squadra di Ranieri. La gara finisce 1-1, un punto ciascuno e se il Lecce può ormai dirsi salvo, il Cagliari dovrà lottare ancora con le unghie e con i denti fino all’ultima giornata.
Primo tempo. Il Cagliari parte aggressivo e costringe il Lecce nella propria metà campo. Il promo squillo dei rossoblu arriva a dieci minuti dal fischio d’inizio: la sforbiciata di Lapadula però su cross di Luvumbo non spaventa Falcone. Al diciassettesimo dopo una serie di conclusioni da parte dei rossoblu, Deiola, da fuori area trova una deviazione involontaria di Nandez che spiazza Falcone. Il vantaggio dei sardi dura pochi secondi: il Var annulla il gol del vantaggio per un fallo di mano proprio del capitano rossoblu.
Non si abbatte la squadra di Ranieri: al venticinquesimo Mina intercetta bene un assist di Gaetano, sblocca il match e fa esplodere l’Unipol Domus. Al trentatreesimo ci prova Oudin, ma Deiola rischia e di testa blocca. Si complica per i rossoblu la situazione al quarantatreesimo: un intervento falloso di Gaetano costringe Marcenaro a tirare fuori il cartello rosso dopo aver visionato l’azione al Var. Cagliari in dieci. Cartellino giallo anche per Ranieri, per proteste. Cartellino rosso anche alla panchina rossoblu che fanno guadagnare al direttore di gara un “Buffone” da tutto lo stadio. Gli animi si scaldano nei tre minuti di recupero, manca forse in campo quella giusta serenità che neanche Mercenaro riesce a trasmettere.
Secondo tempo. Il Lecce torna in campo agguerrito: lo svantaggio non piace a Gotti e ai suoi uomini. Il Cagliari lotta e ci prova, ma soffre lo svantaggio numerico. I primi minuti della ripresa sono uh face to face continuo tra le due compagini. Si innervosiscono ancora gli animi in campo: il Lecce brama dalla voglia di segnare e picchia – letteralmente- i giocatori rossoblu. Gioco molto spezzatato, ma ci credono gli ospiti e sfiniscono i sardi segnando all’ottantatreesimo il gol del pareggio. La rete è di Krstovic. Mercenaro concede sei minuti di recupero. Forcing finale del Lecce, ma il match finisce uno a uno.
CAGLIARI (4-2-3-1): Scuffet; Zappa (46’ Wieteska), Mina, Dossena, Augello (77’ Azzi); Deiola, Makoumbou; Nandez (90’ Obert), Gaetano, Luvumbo (67’ Shomurodov); Lapadula (46’ Sulmona). Allenatore:Ranieri
LECCE (4-4-2): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Gallo; Oudin (Rafia 72’), Ramadani (72’ Amqvist), Blin, Dorgu (59’ Pierotti); Piccoli (46’ Sansone), Krstovic. Allenatore: Gotti
Arbitro: Marcenaro
Marcatori: Mina 25’, Krstovic 83’,
Ammoniti: Piccoli, Ranieri, Sansone, Ramadani, Scuffet, Baschirotto, Nandez, Deiola
Espulso: Gaetano, Vitantonio Pascale.
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