Tesina sulla cultura rom e licenza media conquistata, tanta soddisfazione per Asnija: obiettivo, diventare autista professionista

Aveva lasciato le scuole quando era ragazzina, ora però Asnija Sulejmanovic, 30enne dal cuore cagliaritano e rom, tra i banchi della "Francesco Ciusa" consegue la licenza media con una tesina proprio sulla cultura Rom.
Asnija è nata a Cagliari ed è figlia di genitori di Sarajevo, scappati dagli orrori della guerra dell’ex-Jugoslavia ancor prima che lei venisse al mondo.
Un’infanzia e un’adolescenza vissute con la sua numerosa famiglia fra disagi e difficoltà, prima nel campo nomadi cagliaritano di via San Paolo, poi in quello sulla 554. E purtroppo anche tra i pregiudizi dei suoi coetanei.
Percorso scolastico interrotto da ragazzina, ma la voglia di studiare è rimasta sempre viva:così, dopo essersi riscritta alle scuole medie serali, Asnija ha conseguito qualche giorno fa la licenza media col massimo dei voti, presentando una tesina sulla cultura rom.
Ora l’obiettivo è quello di diventare un’autista professionista. Italiano e matematica tra le materie preferite, ma ad Asnija la scuola piace davvero e in commissione non c’hanno messo molto a capirlo. “In sede d’esame i professori sono stati gentilissimi e disponibilissimi. C’è chi mi ha consigliato di non fermarmi solamente alla terza media, ma di proseguire alle superiori. E ora ci penso su, magari al liceo linguistico o all’istituto alberghiero”.

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Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?
Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.
In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.

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