(VIDEO) Il Natale di chi lavora per il prossimo, lo chef Eugenio: “Nessuno deve sentirsi solo”

Il cuore grande di operatori e volontari Caritas, anche oggi pronti a offrire un pasto caldo a chi è in difficoltà. Lo parola allo chef Eugenio Mulana
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Un pasto caldo e la convivialità. Uno scambio di sorrisi e una chiacchierata, magari fra un tavolo e l’altro. La cena di Natale alla Caritas è tutto questo, e forse qualcosa di più. Un’azione concreta di solidarietà nei confronti del prossimo e di chi ogni giorno non ce la fa. Una mano di aiuto forte e salda, data quotidianamente con più di un pasto caldo, e ancor di più in questa notte speciale.
Eugenio Mulana, cagliaritano 36enne, da dieci anni lavora alla Caritas come chef alla mensa di viale Sant’Ignazio a Cagliari. Tanta esperienza nel mondo della ristorazione, ora messa in pratica nell’aiuto dei più sfortunati.
Con lui una squadra di operatori e volontari, dal cuore grande, che anche in questa notte della vigilia, così come nella giornata di Natale e Santo Stefano, dedicano il proprio tempo al prossimo.
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In Sardegna esiste un paese fondato nel ‘700 da coloni greci: sapete dove si trova?

Quando si parla di paesi sardi con radici “straniere”, i primi nomi che vengono in mente sono quasi sempre gli stessi: la catalana Alghero e la ligure Carloforte. Ma in pochi sanno che anche tra le colline selvagge della Planargia esiste un borgo che custodisce una storia altrettanto affascinante
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Quando si parla di paesi sardi con radici “straniere”, i primi nomi che vengono in mente sono quasi sempre gli stessi: la catalana Alghero e la ligure Carloforte. Ma in pochi sanno che anche tra le colline selvagge della Planargia esiste un borgo che custodisce una storia altrettanto affascinante e decisamente poco conosciuta.
Quel borgo è Montresta, minuscolo centro ai confini con il Logudoro turritano, a un passo da Bosa. Oggi conta meno di 500 abitanti, ma le sue origini raccontano un viaggio lungo e avventuroso che parte addirittura dal cuore del Peloponneso, in Grecia.
La storia comincia con i Manioti, un popolo fiero proveniente dalla penisola della Maina. Sconfitti dagli Ottomani nel XVII secolo, trovarono rifugio in Corsica, allora sotto dominio genovese. Ma la convivenza con i corsi non fu mai semplice: tensioni, rivalità e una ribellione anti-genovese resero presto la loro permanenza insostenibile.
Fu così che, intorno al 1746, un gruppo di famiglie greche decise di ripartire. Il loro viaggio li condusse in Sardegna, dove trovarono un insperato protettore: Carlo Emanuele III, lo stesso sovrano che aveva accolto i tabarchini a San Pietro. Grazie a lui nacque nel 1751 il villaggio di San Cristoforo di Montresta, presto soprannominato “Montresta la greca”.
Le relazioni con i vicini bosani furono tutt’altro che semplici, ma la comunità ellenica, guidata dalla famiglia Passerò (cognome derivato dal greco Psaròs), riuscì a mettere radici e a tramandare la propria presenza fino a oggi. Ancora oggi, alcuni discendenti vivono tra le stradine silenziose del paese, custodi inconsapevoli di una storia che intreccia Oriente e Occidente.

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