(VIDEO) Coronavirus ad Assemini, vicesindaco Mandas: “La Regione comunichi e non ci lasci soli”

«Troviamo assurdo che la Regione abbia deciso di tagliare ogni forma di comunicazione con i Comuni - commenta Mandas -. La Regione non ci lasci soli, non lasci soli i Comuni ed i Cittadini Sardi. Il mio è un appello al Presidente Solinas. Mi auguro sia attivata una rete di comunicazione diretta con i comuni. Facciamo squadra».
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Il vicesindaco di Assemini Gianluca Mandas ha pubblicato un video in cui ha voluto esprimere la sua preoccupazione riguardo le modalità di comunicazione dei casi di Coronavirus nel territorio.
«Abbiamo saputo che ad Assemini ci sarebbero uno o più cittadini positivi da Coronavirus – spiega l’amministratore asseminese -. Non lo abbiamo saputo dalla Regione, ma dall’unica fonte possibile, l’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultimo aggiornamento risulta che nel nostro comune c’è un caso di contagio o comunque c’è il caso di contagio da Coronavirus. È grave che non sappiamo il numero dei casi e che la Regione non abbia comunicato la presenza di questo contagio nel nostro territorio. È grave perché i Comuni hanno il dovere di predisporre i controlli per verificare che le persone contagiate stiano rispettando la quarantena. Non essendo stati avvisati non abbiamo i nominativi e non ci è possibile attivare le verifiche».
«Troviamo assurdo che la Regione abbia deciso di tagliare ogni forma di comunicazione con i Comuni – commenta Mandas -. La Regione non ci lasci soli, non lasci soli i Comuni ed i Cittadini Sardi. Il mio è un appello al Presidente Solinas. Mi auguro sia attivata una rete di comunicazione diretta con i comuni. Facciamo squadra».
La Regione non ci lasci soli, non lasci soli i Comuni ed i Cittadini Sardi.Il mio è un appello al Presidente Solinas!Con questo video cerco di spiegarmi meglio!Grazie per la condivisione A presto
Gepostet von Gianluca Mandas – Vice Sindaco Assemini am Samstag, 21. März 2020
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Lo sapevate? La Sardegna è la regione che ha la più alta densità di monumenti antichi

Otto mila giganti di pietra: la Sardegna ha la più alta densità di monumenti antichi al mondo. C'è un'isola nel cuore del Mediterraneo che può vantare un primato straordinario e spesso sottovalutato: la Sardegna è la regione che ha la più alta densità di monumenti antichi.
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Lo sapevate? La Sardegna è la regione che ha la più alta densità di monumenti antichi.
Otto mila giganti di pietra: la Sardegna ha la più alta densità di monumenti antichi al mondo.
C’è un’isola nel cuore del Mediterraneo che può vantare un primato straordinario e spesso sottovalutato: la Sardegna è la regione che ha la più alta densità di monumenti antichi. Questo non è un semplice dato statistico, ma il segno tangibile di una civiltà che ha modellato il proprio paesaggio con una tenacia e una regolarità uniche, lasciando un’eredità che ancora oggi disorienta e affascina. L’Isola nasconde un tesoro di 8mila giganti in pietra, testimoni muti di un’epoca lontana.
Il simbolo più iconico di questa civiltà sono i nuraghi, delle torri megalitiche che popolano l’intero territorio con una frequenza sbalorditiva: si parla di una torre di pietra ogni due chilometri. Sparsi su 24mila chilometri quadrati di territorio, i nuraghi punteggiano l’isola con una regolarità che non ha eguali al mondo. Una densità che racconta di una civiltà straordinaria, complessa e profondamente radicata.
Queste maestose costruzioni, costruite tra il 1900 e il 730 avanti Cristo, sfidano ancora oggi la comprensione degli archeologi. Sebbene il Piano Paesaggistico Regionale ne conti ufficialmente 4.562, le stime parlano di 6-8mila strutture totali, molte delle quali ancora da scoprire. Molti di questi nuraghi, inoltre, non sono semplici coni tronchi, ma presentano un’architettura complessa e misteriosa.
La loro funzione andava ben oltre la semplice difesa territoriale; non erano semplici torri di avvistamento. I ritrovamenti dimostrano che molti nuraghi nascondevano al loro interno manufatti e preziosi bronzetti votivi. Essi custodivano i riti e le tradizioni di un popolo che dominava il Mediterraneo quando Roma era ancora un villaggio di pastori. Accanto a queste torri, il patrimonio non fa che amplificarsi: si devono infatti senza contare tombe dei giganti, domus de janas, dolmen e altre strutture antiche, che insieme ai nuraghi compongono un vero e proprio mosaico storico.
Oggi, chi visita l’isola i turisti li fotografano come cartoline, ma pochi immaginano la vastità di questo patrimonio sommerso. La realtà è che mentre noi percorriamo le strade asfaltate, sotto i nostri piedi giacciono ancora migliaia di testimonianze sepolte. Questa persistenza nel tempo e nello spazio rende la Sardegna un caso studio eccezionale: la Sardegna è l’unico posto al mondo dove una civiltà antica ha saputo marchiare così profondamente il paesaggio.
È un museo a cielo aperto che continua a stupire archeologi e visitatori, custode di segreti che ancora attendono di essere svelati, una fonte inesauribile di conoscenza per chiunque voglia comprendere le profondità del passato mediterraneo. E lo sapevate che la grandezza di questa civiltà è misurabile in ogni passo fatto su quest’isola?

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