A conclusione di indagini durate sei mesi, i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Cagliari hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di due persone e un obbligo di dimora. Sei le persone deferite. Complessivamente sono stati sequestrati quasi 50 kg di droga.

L’organizzazione faceva capo al 29enne Mirko Locci. Quest’ultimo si serviva di due persone, Diego Toro, 27 anni, anche lui finito ai domiciliari, e Alessio Pistis, sottoposto all’obbligo di dimora. Pistis è l’ex titolare di un circolo privato in via Santa Maria Chiara a Pirri. Toro e Pistis facevano da intermediari di Locci con altri spacciatori cagliaritani e custodivano la droga. Locci si era avvalso anche di altre sei persone.

Locci e Pistis erano già stati arrestati durante le indagini insieme ad altre persone, collaboratori di Locci, sempre per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 37 kg di hashish, 7 kg di marijuana, 152 piante di marijuana, 60 grammi di cocaina, una serra di marijuana contenente 152 piante in un appartamento di Elmas, 133 cartucce calibro 40, una riproduzione di una pistola scacciacani e 651 banconote false in tagli da 50 e 20 euro. Uno dei depositi dello stupefacente era in un garage di un un appartamento in via della Pineta a Cagliari.

Cagliari, botte e minacce agli anziani genitori: arrestato.

Un episodio inquietante ha scosso la città di Cagliari, dove un giovane di 28 anni è stato arrestato e portato nel carcere di Uta a seguito di una lunga serie di comportamenti violenti nei confronti dei propri genitori.

La notizia, emersa nelle ultime ore, ha destato attenzione e preoccupazione tra i cittadini, sottolineando la gravità della violenza domestica anche all’interno delle mura familiari.

Le vittime, due anziani coniugi pensionati, hanno trovato il coraggio di denunciare le ripetute aggressioni fisiche, le minacce e le umiliazioni subite da parte del figlio, un pregiudicato noto per le sue condotte problematiche. Le indagini condotte dai carabinieri, avviate in seguito alla denuncia degli stessi genitori, hanno evidenziato un quadro di violenza domestica allarmante, ritenuto talmente grave da indurre l’autorità giudiziaria a intervenire con una misura restrittiva.

Il giovane, una volta rintracciato, è stato accompagnato presso la caserma dei carabinieri, dove sono state espletate le formalità di rito prima di essere trasferito nel carcere di Uta. In questo momento rimane a disposizione delle autorità, mentre la comunità si interroga su come fenomeni simili possano trovare spazio anche in contesti familiari considerati normalmente sicuri.