Approfittando del pomeriggio soleggiato di ieri, il “cafone” di turno ha pensato bene di salire con il proprio fuoristrada in cima al Colle Sant’Elia.

Attratto dai bei colori del mare e dal panorama ha deciso di fare una sosta, scendere dall’abitacolo e godere della brezza marina. I cartelli dei vari divieti di accesso ai veicoli nella zona? Superflui per il “fenomeno” di giornata.

Questa una delle tante possibili ricostruzioni del gesto dell’automobilista incivile, che nel pomeriggio di ieri si è concesso una gita a quattro ruote sul litorale cagliaritano. Ad immortalarlo alcuni cittadini che ieri si sono recati nella zona a fare un giro in bicicletta, una corsa o una sana passeggiata.

All’inizio sono rimasti sorpresi e increduli nel vedere il fuoristrada percorrere il sentiero che giunge fino alla cima del Colle Sant’Elia. Poi quasi assaliti da un senso di rabbia, hanno osservato l’automobilista fermarsi e sostare nei pressi del Fortino Sant’Ignazio.

Qualche minuto e di nuovo sull’auto, a portare la propria inciviltà in qualche altra zona di Cagliari. Senza lasciare il tempo ai presenti di avvisare le autorità competenti dell’infrazione.

L’ordinanza n. 47 del 1987 a firma del Comandante del Porto di Cagliari fa rientrare la zona nella fascia costiera tra quelle in cui è vietato il transito e la sosta delle auto. Un divieto esplicitato da diversi cartelli ma purtroppo si sa, c’è sempre qualcuno che si sente al di sopra delle buone norme del vivere comune. 

Cagliari, botte e minacce agli anziani genitori: arrestato.

Un episodio inquietante ha scosso la città di Cagliari, dove un giovane di 28 anni è stato arrestato e portato nel carcere di Uta a seguito di una lunga serie di comportamenti violenti nei confronti dei propri genitori.

La notizia, emersa nelle ultime ore, ha destato attenzione e preoccupazione tra i cittadini, sottolineando la gravità della violenza domestica anche all’interno delle mura familiari.

Le vittime, due anziani coniugi pensionati, hanno trovato il coraggio di denunciare le ripetute aggressioni fisiche, le minacce e le umiliazioni subite da parte del figlio, un pregiudicato noto per le sue condotte problematiche. Le indagini condotte dai carabinieri, avviate in seguito alla denuncia degli stessi genitori, hanno evidenziato un quadro di violenza domestica allarmante, ritenuto talmente grave da indurre l’autorità giudiziaria a intervenire con una misura restrittiva.

Il giovane, una volta rintracciato, è stato accompagnato presso la caserma dei carabinieri, dove sono state espletate le formalità di rito prima di essere trasferito nel carcere di Uta. In questo momento rimane a disposizione delle autorità, mentre la comunità si interroga su come fenomeni simili possano trovare spazio anche in contesti familiari considerati normalmente sicuri.