Folla all’aeroporto di Elmas per l’arrivo di Radja Nainggolan. L’aereo del centrocampista belga è atterrato da Milano con un po’ di ritardo e davanti al settore partenze dell’aeroporto si sono dati appuntamento qualche centinaia di tifosi rossoblù con bandiere e sciarpe.

“Radja, Radja”, uno dei tanti cori che hanno accolto il futuro rossoblù. Cori anche per la moglie di giocatore, Claudia Lai, che sta combattendo la sua battaglia contro la malattia: “Claudietta vinci per noi”. Qualche nota stonata quando sono stati intonati – per fortuna pochi – dei cori contro Niccolò Barella, ora giocatore dell’Inter.

All’aeroporto di Milano Linate, rispondendo ad alcuni cronisti, Nainggolan non ha chiuso del tutto la porta all’Inter: «Ho ancora due anni di contratto dopo quest’anno, magari con l’Inter non è finita l’esperienza. Vediamo. Cosa è successo veramente? Starò sul c…o, che ne so». E sul suo ritorno in rossoblù: «Certo che sono contento. Avevo anche altre offerte, ma ho scelto Cagliari perché è quella che mi sta più a cuore».  Il centrocampista belga-indonesiano non è ancora ufficialmente un giocatore del Cagliari, ma ormai mancano solo le visite mediche – probabilmente lunedì – e la firma.

Un pomeriggio di paura e devastazione a Guspini, nel Medio Campidano, dove una fuga di gas ha provocato un’esplosione in un appartamento al sesto piano di una palazzina in via Guido Rossa. L’incidente, avvenuto intorno alle ore 16, ha causato un incendio che ha danneggiato gravemente diverse abitazioni del complesso.

Quattro persone sono state portate in ospedale a San Gavino: tre per aver inalato fumo e una con ustioni importanti alle gambe. I vigili del fuoco, con quattro squadre in azione, hanno evacuato l’intero stabile per motivi di sicurezza, mentre i carabinieri hanno avviato le indagini. Per fortuna, non si registrano altri feriti, ma i danni materiali sono ingenti.

Tra i colpiti c’è una famiglia che ha perso tutto: mobili, vestiti, effetti personali, ogni cosa andata in fumo in pochi istanti. A lanciare un appello commosso è Simonetta Lecca di Gonnosfanadiga, che racconta la situazione di estrema difficoltà in cui si trovano i sopravvissuti.

“C’è un ragazzo di 15 anni, un po’ robusto, che non ha più nulla da indossare. Una ragazza magrolina nella stessa situazione. E una signora, con ustioni gravi alle gambe, che non ha più neanche un cambio di vestiti.” La priorità adesso è raccogliere beni di prima necessità: vestiario, biancheria, lenzuola, articoli utili per affrontare i prossimi giorni. La famiglia ha già trovato un posto dove dormire, ma ha bisogno dell’aiuto concreto di tutti per ricominciare da zero. Chiunque possa donare qualcosa, anche solo un indumento o una coperta, è invitato a contattare Simonetta Lecca su Facebook.