Prima sgambata per il Cagliari nel pre-ritiro di Aritzo, nel cuore della  Sardegna, prima di volare da sabato in Val di Pejo per l’inizio ufficiale della stagione 2019-20, quella che porterà al centenario della squadra rossoblù e al 50esimo anniversario dalla vincita dello scudetto. La squadra di Maran ha affrontato e battuto per 15-1 la rappresentativa locale della Barbagia (4 gol Cerri e Ragatzu, 3 Han 1 Joao Pedro, Despodov, Deiola e Pajac; per la squadra locale Pili). Una festa sugli spalti con circa 700 persone tra cui diversi bambini e l’intera città che si è vestita per l’occasione di rosso e di blu, come ogni anno, per accogliere la squadra.

Non proprio una vera amichevole, più un allenamento per i sardi che comunque ha permesso al tecnico di testare alcuni volti nuovi, come il blocco di giocatori arrivati da Olbia: Biancu, Pinna e Ragatzu, quest’ultimo grande protagonista con un poker. In gran spolvero Cerri che nel primo tempo (la partita si è giocata su due tempi da 45) ha segnato un poker. Buona la prova del nuovo arrivato in difesa, il classe 2000 Walukiewicz. Bene anche il nordcoreano Han che ha segnato una tripletta, chissà che per il giovane ex Perugia non basti a guadagnarsi la fiducia di Maran dopo un paio di passi a vuoto nelle ultime stagioni in prestito. E a proposito di attaccanti ottimi segnali da Despodov, forse il più in palla in questi primissimi giorni di ritiro. Il bulgaro, oggetto del mistero dell’anno scorso, ha realizzato tre gol nella partitella di ieri tra la squadra e oggi ha segnato con un’ottima azione personale. Buoni segnali anche per quanto riguarda gli esterni da Pajac, che nonostante non sia al centro del progetto, ha realizzato un paio di buone discese e da una di queste ha segnato.

Il Cagliari arrivato ad Aritzo lunedì scorso verso le 13 ripartirà dalla città del centro Sardegna domani mattina dopo l’ultimo allenamento. Si tratta del quinto anno consecutivo per i rossoblù nel paese delle castagne con alcuni riti di buon auspicio che si sono ripetuti anche quest’anno, come la classica torronata a fine allenamento, di ieri, con il laboratorio di Antonio Maxia. Stasera invece la squadra cenerà in centro paese alla pizzeria S’Iscruscione, come da tradizione.

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.