Fabiana, la modella sarda che ha combattuto un sarcoma a una gamba: “Sfilerò anche con la cicatrice”
La storia di Fabiana, 27enne modella nuorese, è stata raccontata dal Corriere. La 27enne ha scoperto di avere un sarcoma che gli è stato asportato dalla gamba: "Abbattersi non ha nessun senso, ho una cicatrice di 30 centimetri nella coscia, è il segno di una mia lotta, fa parte di me adesso, le sfilate si possono continuare a fare anche con una cicatrice»
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La vita di Fabiana Demartis, 27enne modella di Birori, Nuoro, è cambiata un anno fa quando ha scoperto di avere un sarcoma. La sua storia, fatta di coraggio e forza, è stata raccontata dal Corriere.
«Da un annetto avevo una nocciolina in una gamba, ma non mi creava dolore quindi all’inizio non mi ero preoccupata, poi ha iniziato a crescere e allora ho deciso di fare tutti i controlli e ho scoperto che era un sarcoma dei tessuti molli. In ospedale mi hanno detto che dovevo andare a Bologna (l’Istituto Ortopedico Rizzoli è specializzato nella cura proprio dei sarcomi dei tessuti molli). Lì inizialmente dalla biopsia non erano riusciti a capire bene quale tipo di sarcoma fosse, hanno deciso di analizzare la massa e il 21 febbraio mi è stata asportata una fascia muscolare del quadricipite. Il sarcoma era arrivato a 16 centimetri, ora ho una cicatrice di 30 centimetri sulla gamba, e stanno studiando la massa». «Per il momento non devo fare alcuna terapia, sto aspettando i risultati – spiega Fabiana – ma sto facendo la fisioterapia perché devo fare la riabilitazione per la gamba. Quello che è successo mi ha fatto capire tante cose, ti rendi conto del valore della vita, di tante cose che dai per scontate».
«Ora – ci racconta ancora – mi trovo ad affrontare questo problema che mi ha fatto capire tante cose, sono esperienze che ti segnano. Stando al Rizzoli di Bologna ho visto situazioni drammatiche capisci tante cose, ti rendi conto del valore della vita, di quanto ci si faccia problemi per questioni non importanti. La scoperta del sarcoma ovviamente – aggiunge – mi ha destabilizzato ma io di carattere sono molto forte, sin da piccola ho cercato di superare sempre i miei limiti. Abbattersi non ha nessun senso, ho una cicatrice di 30 centimetri nella coscia, è il segno di una mia lotta, fa parte di me adesso, le sfilate si possono continuare a fare anche con una cicatrice».
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Oscar Green 2025, la Sardegna dei giovani che coltivano il futuro: ecco chi sono i vincitori

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori, da vari luoghi della Sardegna
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C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.
Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.
Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.
Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.
Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.
Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.
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