Kira vince ancora: la cagnolina di Gonnesa “cover dog” di marzo su Quattro Zampe
Un passato di maltrattamenti, un'adozione splendida e la sua seconda vita: Kira oggi è un cane della protezione civile, svolge pet therapy e vince, da vera star, concorsi fotografici a non finire! A marzo la vedrete come "cover dog" su Quattro Zampe
canale WhatsApp
Vi avevamo già raccontato di Kira e del suo riscatto: grazie al suo amato padrone Alessio la cagnolina, oggi 8 anni, è ora una star del web e di molti concorsi fotografici. L’ultimo è stato vinto proprio in questi giorni e il suo padrone l’ha subito reso pubblico per ringraziare dei tantissimi voti arrivati online (1649): Kira verrà inserita nella rivista Quattro Zampe come cane copertina più votato in tutta Italia per il mese di marzo 2019.
Ecco, per chi non l’avesse letto, un riassunto della sua storia. Dall’età di 4 mesi veniva tenuta legata con un cavo elettrico e le venivano spente le sigarette addosso: ecco come la piccola Kira ha cominciato la sua esistenza, tra maltrattamenti e umiliazioni. Fortunatamente qualcuno si è accorto della situazione e l’ha salvata. Dopo un lungo periodo di degenza in clinica ha trovato una bellissima adozione: Alessio, il suo attuale padrone, l’ha accolta in casa sua e, insieme, hanno iniziato un percorso di rinascita, fatto di riabilitazioni comportamentali volte a riacquistare la fiducia nell’essere umano.
Grazie all’impegno di Alessio e alla voglia di riscatto di Kira, oggi, a 8 anni, è entrata in protezione civile come volontaria e aiuta i bambini come cane da pet therapy. Una seconda vita, riacquistata grazie all’amore di chi, un giorno, si è innamorato di lei e ha deciso di darle una seconda opportunità.
A c…..e Pompu: quando un paese sardo diventa sinonimo di lontananza cosmica

Benvenuti a Pompu, il luogo che, nell'immaginario collettivo sardo, è un po' la versione isolana di Timbuktu o, per i più avventurosi, della faccia nascosta della luna.
canale WhatsApp
A c…..e Pompu: quando un paese sardo diventa sinonimo di lontananza cosmica.
Benvenuti a Pompu, il luogo che, nell’immaginario collettivo sardo, è un po’ la versione isolana di Timbuktu o, per i più avventurosi, della faccia nascosta della luna.
Non è una questione di chilometri, bensì di filosofia: se c’è un posto lontanissimo, irraggiungibile, una meta che neanche l’esploratore più testardo vorrebbe raggiungere, beh, quello è proprio Pompu. Il paese, situato nella zona centro-occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano, si trova involontariamente al centro di un fenomeno linguistico isolano che lo ha reso famoso in tutta l’isola, ma non certo per le sue incredibili feste paesane o per un record mondiale. Stiamo parlando della coloratissima, e ironica, espressione sarda: A casin’e pompu.
Se per caso siete turisti e sentite un sardo esclamare questa frase, non pensate che si stia lamentando del traffico verso il borgo di Oristano, perché l’espressione è molto più profonda, e decisamente più spassosa. Questa frase, infatti, viene utilizzata quotidianamente per indicare una meta molto lontana o, peggio ancora, un luogo apparentemente inaccessibile. La parola “pompu” è il dialetto sardo che identifica, per l’appunto, il paese di Pompu. Tuttavia, nel momento in cui l’espressione viene pronunciata, non ci si sta affatto riferendo a quello specifico luogo geografico. È invece un vero e proprio modo di dire che denota una destinazione molto lontana o irraggiungibile per chi parla, indipendentemente dalla sua effettiva, e magari vicinissima, posizione in Sardegna.
Una delle caratteristiche più affascinanti della Sardegna è la sua varietà della sua lingua: ogni zona dell’Isola, con un tocco di genio e una spruzzata di ironia, ha le sue particolarità e le sue espressioni coloratissime, ma poche hanno avuto la fortuna, o la sfortuna, di diffondersi così tanto, trasformando un tranquillo paese nell’epitome della lontananza universale. Questo detto non fa che riflettere l’intrigante geografia dell’Isola e, diciamocelo, le sfide che la vita nell’entroterra e le sue strade tortuose hanno presentato nel corso dei secoli. La Sardegna è rinomata per la sua bellezza naturale e la sua diversità paesaggistica, ma è anche caratterizzata da aree remote e difficilmente accessibili, specialmente nelle regioni montuose e costiere, e Pompu, in questa cornice, è diventato il simbolo della fatica di chiunque debba raggiungere un luogo che si trova, letteralmente, dall’altra parte del mondo.
Questo detto sardo è ancora oggi ampiamente utilizzato nella vita quotidiana dell’isola, un vero e proprio inno all’esagerazione affettuosa tipica del popolo sardo. Quando un sardo vuole indicare un posto molto distante o difficile da raggiungere, non esita a dire: È proprio a casin’e pompu! È un modo colorito e pittoresco per descrivere una destinazione che può sembrare remota o lontana, anche se, ironia della sorte, non è necessariamente così: magari è solo il luogo in cui si è dimenticata la giacca, ma il viaggio per recuperarla appare già un’epopea degna di Ulisse.
© RIPRODUZIONE RISERVATA



