Petizione contro la Natzionale Sarda, il Comitato Bandiera Italiana 17 marzo si indigna e raccoglie le firme
Sembra che a qualcuno proprio la Natzionale Sarda non vada giù. E così ha lanciato una petizione su change.org per chiedere alla FIGC di precludere ogni futura convocazione nelle rappresentative nazionali a tutti giocatori italiani che faranno parte della Natzionale Italiana. È il Comitato Bandiera Sarda 17 marzo a promuovere la petizione, al momento però non sembra aver riscosso grande successo
Nel comunicato apparso nella sua pagina Facebook il Comitato Bandiera Sarda 17, scrive: “è notizia recente che la Conifa (Confederation of Indipendent Football Associations), la federazione calcistica cui appartengono le squadre che rappresentano fantomatici stati senza riconoscimento internazionale o minoranze etniche, regioni e micronazioni non affiliate alla Fifa, ha annunciato che anche la Sardegna avrà la sua nazionale”. Il Comitato se la prende con Andrea Cossu, Daniele Dessena e Marco Sau. Rei secondo il Comitato di aver accettato di giocare in una nazionale diversa da quella italiana. Si legge nel comunicato: “Evinciamo dalla pagina Facebook ufficiale dell’Associazione internazionale che potenzialmente a far parte di questa squadra “indipendentista” saranno tutti i calciatori nati in Sardegna o di origine sarda e sempre a detta loro, l’eventuale convocazione nella Nazionale della Sardegna non impedirà ai giocatori di rappresentare l’Italia”, come se le due cose fossero incompatibili.
Ancora il comitato definisce l’esperimento della Natzionale Sarda un’iniziativa dal sapore secessionista. Per questo ha lanciato una petizione affinché “la FIGC, alla quale chiediamo di precluda ogni futura convocazione nelle rappresentative nazionali a tutti giocatori italiani che prendano parte a tali tipi iniziative marcatamente indipendentiste oltre che l’esclusione da ogni ruolo rappresentativo all’interno della FIGC”. Nello stesso comunicato inoltre il Comitato si dice indignato per questa iniziativa e lamenta la pesante aggressione verbale subita dai tanti sardi che hanno deciso di rispondere sulla stessa pagina Facebook. Tuttavia, nonostante lo sdegno del Comitato, non sembra che nel resto dello stivale ci sia dia troppa pena, per questo “secessionismo” sportivo, non sono nemmeno 100 infatti le firme raccolte fino ad ora.
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