Selfie ai funerali delle vittime di Genova. Le critiche al gesto di Salvini e lui risponde così

Il gesto, giudicato dagli esponenti dell'opposizione di cattivo gusto, ha scatenato l'indignazione anche sul web dove ha girato a lungo l'immagine di Salvini accanto alla donna in posa per la fotografia.
È polemica per il selfie che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha voluto scattare una sostenitrice ai funerali di Stato delle vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova. Il gesto, giudicato dagli esponenti dell’opposizione di cattivo gusto, ha scatenato l’indignazione anche sul web dove ha girato a lungo l’immagine di Salvini accanto alla donna in posa per la fotografia.
“Esiste ancora un confine tra rispetto e propaganda? Fino a che punto ci si può autocelebrare? Può essere così impunemente superato il limite della decenza? La campagna elettorale continua può passare sopra come una ruspa anche al dolore? #Salvini #luttonazionale #FuneralidiStato”. Così commenta su Twitter Alessia Morani, deputata del Partito democratico ma anche fuori dal mondo politico le critiche al gesto non si sono fatte attendere, anzi hanno preceduto le prime.
Come riporta il Corriere della sera, tra i primi a far girare la foto c’è stato Francesco Di Gesù, alias Frankie hi-nrg mc che ha scritto: “I selfie, ai funerali di Stato. I selfie”. Immediata la replica del vicepremier: “C’è un rapper cretino che fa polemica perché dice che con alcune persone ho fatto una foto quando oggi ero a Genova. Questa è l’estate in cui l’opposizione la fanno i rapper ed i cantanti. Sono orgoglioso di tutti gli abbracci che ho ricevuto anche oggi a Genova e a questi poveretti non rispondo neanche“.

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Dalla Sardegna agli USA: cellule staminali da sangue cordonale salvano un bimbo americano

Una donazione partita da Cagliari ha permesso un trapianto cruciale a Cincinnati.
Un lungo viaggio intercontinentale, da Cagliari a Cincinnati, ha segnato la speranza di vita per un bambino statunitense di appena un anno, affetto da una rara patologia genetica. Protagoniste di questa storia sono un’unità di cellule staminali da sangue cordonale, prelevata in Sardegna e utilizzata con successo per un trapianto salvavita negli Stati Uniti.
Il prelievo, come riporta il quotidiano L’Unione Sarda, è avvenuto lo scorso aprile presso la Banca del Sangue Cordonale (BSC) dell’Arnas Brotzu, guidata dal dottor Mauro Carta. L’unità è stata spedita al Centro Trapianti di Cincinnati, dove è stata impiegata nel trattamento del piccolo paziente. L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione tra la struttura cagliaritana e il registro americano NMDP (National Marrow Donor Program), è stato coordinato con il supporto del Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR).
La donazione, frutto della generosità di una famiglia sarda, ha avuto un esito positivo, senza complicanze rilevanti nel decorso post-operatorio. Un gesto semplice ma straordinario, che ha permesso di trasformare quello che spesso viene scartato – il sangue contenuto nel cordone ombelicale – in una risorsa preziosa per la medicina. Le cellule staminali ematopoietiche contenute nel cordone ombelicale rappresentano oggi una valida opzione per il trattamento di numerose patologie, in particolare nel campo dell’onco-ematologia pediatrica.

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