Brutale pestaggio omofobo nel cuore di Cagliari. Vittima dell’aggressione è un 17enne, che ieri pomeriggio è stato sbeffeggiato e picchiato all’interno della stazione dei treni da 5 balordi perché omosessuale.

Il giovane, di cui non riportiamo il nome per tutelarne la privacy, si trovava in piazza Matteotti dopo essere rientrato con il PF da una giornata di mare in compagnia di un’amica. Mentre aspettava che partisse il bus per rientrare in paese un gruppo di ragazzi ha iniziato a sbeffeggiarlo, diffondendo a tutti i passeggeri un video a tutto volume che lo ritraeva. A quel punto il giovane, sentitosi umiliato, ha deciso di scendere dal pullman e di tornare a casa in treno.

Arrivato in stazione è andato verso la macchinetta per fare il biglietto. Un gruppo di bulli, forse gli stessi che lo stavano importunando sul bus, hanno continuato a sbeffeggiarlo. Il ragazzo si è spostato alle macchinette che si trovano all’ingresso della stazione ed è stato seguito da due di loro che, sempre a urla, continuavano a deriderlo. Poco dopo, mentre il 17enne stava obliterando il biglietto, è stato colpito con una bottiglia di vetro sulla nuca e con un calcio forte alla gamba. Il malcapitato, spaventato dall’aggressione, si è rifugiato al bar della stazione dove è stato tranquillizzato dal personale. Accompagnato al Pronto soccorso è stato medicato, poi insieme ai genitori ha sporto denuncia per aggressione nella mattinata di lunedì.

3,8 km a nuoto, 180 km in bici e una maratona ogni giorno, «senza un giorno di pausa. Senza fermarmi». A 23 anni corre contro i propri limiti per raccogliere fondi e ridare vita al sogno del nonno, perso a causa della leucemia. Gabriele Catta, 23 anni, di Monserrato, ha deciso di misurarsi con l’impossibile. Dopo imprese che hanno lasciato il segno – come i 102 km a nuoto nell’estate 2024 o le 21 maratone in 21 giorni in tutte le regioni italiane – il giovane atleta sardo rilancia la sua sfida più grande: 21 Ironman consecutivi in 21 giorni, dal 1° al 22 settembre, attraversando l’Europa dal Portogallo all’Italia.

Gabriele e Lorenzo (un suo allievo nuotatore) questa mattina al Poetto

Ogni giorno sarà una prova di resistenza fuori dall’umano: 3,8 km di nuoto, 180 km in bicicletta e 42,2 km di corsa, senza mai concedersi un giorno di riposo. Una battaglia contro il corpo e la mente, ma soprattutto una battaglia per una causa che gli brucia dentro: raccogliere oltre 50 mila euro per sostenere la ricerca contro il cancro e progetti di aiuto per i bambini più fragili (qui il LINK).

Il suo impegno nasce da una ferita personale: la perdita del nonno a causa della leucemia. «Ogni metro percorso è una dedica a lui», racconta Gabriele. Negli anni, grazie alle sue imprese, è già riuscito a raccogliere migliaia di euro destinati all’AIC, all’AISM e alla Fondazione AIRC. Ma questa volta vuole andare oltre. Molto oltre.

Il progetto punta infatti anche a sostenere ADMISS – Amici della Missione, una realtà sarda che porta cure, istruzione e sostegno ai bambini in difficoltà nei luoghi più dimenticati del mondo. «La mia sfida non è nulla in confronto a quella che quei bambini affrontano ogni giorno. Io corro per loro».

Il messaggio è chiaro: da solo Gabriele non può farcela. «Ho bisogno del supporto di tutti. Ogni euro donato, ogni condivisione, può fare la differenza». Con la sua determinazione, questo ragazzo di 23 anni sta dimostrando che lo sport non è solo fatica e sacrificio, ma può diventare un grido di speranza capace di trasformare il dolore personale in energia e supporto per tutti.