Attraversa l’incrocio e perde il controllo dell’auto ribaltandosi.

Alle 6:30 di questa mattina, una Mercedes guidata da un 72enne di Cagliari è andata fuori strada ribaltandosi e finendo la sua corsa nel parcheggio di un negozio di arredamenti. Le dinamiche sono ancora in fase di accertamento ma sembra che l’anziano stesse svoltando a sinistra verso Quartu all’incrocio fra via Sarpi e viale Marconi e, nel fare la curva, abbia perso il controllo dell’auto, sfondando la cancellata del negozio che si trova poco più avanti dell’incrocio.

L’uomo è stato soccorso dai Vigili del Fuoco che lo hanno estratto dall’auto e da un’ambulanza del 118 e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Brotzu con assegnato codice giallo. Sul posto è intervenuta la Polizia Municipale per i rilievi di legge.

Secondo la tradizione sarda ( ma non solo) il pane messo al contrario sul tavolo da imbandire è portatore di disgrazia e comunica mancanza di rispetto nei confronti degli altri commensali. Sicuramente i vostri nonni, almeno una volta, vi avranno sgridati nel vedervelo fare, ma forse non vi hanno mai spiegato il perchè tenevano al fatto che il pane venisse messo in tavola nel verso giusto.

Le spiegazioni sono varie e affondano le radici nell’antichità.

La prima, quella che tutti probabilmente conoscono, è legata alla religione. Il pane da sempre simboleggia il corpo di Cristo e chiaramente non è cosa bella e gradita che lo si presenti capovolto.

Ma esiste un’altra spiegazione, storica, che affonda le radici nel Medio Evo e che dalla Francia, di bocca in bocca, potrebbe essere arrivata in Italia e poi in Sardegna.  Nel Quattrocento, infatti, quando purtroppo era molto in voga la pena di morte, i fornai del regno avevano una sorta di “codice” tra loro.

Il pane è sempre stato visto, come dicevamo, alla stregua di un alimento sacro e quando i fornai erano costretti a venderlo ai boia che tanto disprezzavano, lo facevano preparandolo di bassissima qualità e porgendolo capovolto agli aguzzini. Si dice che fu per questo che il monarca Carlo VII escogitò la soluzione di far lavorare i boia incappucciati, così da non essere riconosciuti.