Efisio Usai, ceramista asseminese, è Maestro d’Arte per l’artigianato d’eccellenza in Italia

Un importantissimo riconoscimento per un'arte e un artista che porta avanti la tradizione di famiglia e del territorio, assieme alla figlia Doriana. Oggi a Milano Efisio Usai è stato insignito della prestigiosa onorificenza
canale WhatsApp
A darne la notizia è Mario Puddu, sindaco di Assemini, orgogliosissimo dell’onorificenza ricevuta dall’illustre cittadino.
“La Ceramica Asseminese continua a far parlare di sè in Sardegna, nel resto d’Italia e non solo. In queste ore, alla MAM di Milano, Efisio Usai ha ricevuto la prestigiosa onorificenza di Maestro d’Arte per l’artigianato d’eccellenza in Italia. Un riconoscimento ricevuto da altri 5 artigiani in tutta Italia.
Siamo orgogliosi e felici per lui (ma anche degli altri ceramisti asseminesi) e lo ringraziamo per l’onore che sta rendendo al nome di Assemini. In una foto Efisio è con la figlia, Doriana, che dal padre ha ereditato questa bellissima arte, e grazie alla quale sta già ricevendo tanti bellissimi riscontri”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
“Cagliari città diversa da qualsiasi altra”: quale grande intellettuale lo scriveva negli anni Trenta?

Indimenticabile la sua Cagliari, “Gerusalemme di Sardegna”, città metà roccia e metà case di roccia, fredda e gialla di calcare, spoglia come una necropoli, eppure viva di porti, tram, piroscafi e vie in salita.
canale WhatsApp
Volete sapere com’era la Sardegna di quasi un secolo fa? A raccontarcela non è un turista qualunque, ma Elio Vittorini, uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento. Autore raffinato e figura di spicco della cultura del dopoguerra, Vittorini approdò sull’Isola negli anni ’30, quando per molti italiani era ancora un territorio misterioso e poco conosciuto.
Il suo libro “Sardegna come un’infanzia” non è un racconto da cartolina: è un reportage letterario intenso, in cui la penna di un maestro cattura sia la bellezza aspra che le difficoltà quotidiane della vita sarda di allora. Tra le pagine, l’autore descrive un’Isola che stupisce e sorprende, raccontata con occhi attenti, sensibilità politica e una prosa capace di trasformare le impressioni in immagini vivide.
Indimenticabile la sua Cagliari, “Gerusalemme di Sardegna”, città metà roccia e metà case di roccia, fredda e gialla di calcare, spoglia come una necropoli, eppure viva di porti, tram, piroscafi e vie in salita. Un luogo che, agli occhi di Vittorini, sembrava appartenere a un continente ancora più lontano dell’Africa: circondato da stagni e saline, affacciato su un mare bianco e immobile come un mare morto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA