(FOTO) Forti piogge: all’ospedale Sirai di Carbonia crolla il soffitto e piove all’interno
Il tetto del Sirai di Carbonia cade a pezzi – Foto di Ugo Cappellacci (FI)A denunciare la situazione è il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci.
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Situazione drammatica all’ospedale Sirai di Carbonia dove le fortissime piogge che stanno cadendo in tutta la Sardegna da ieri hanno causato diversi danni alla struttura. Alcuni pezzi di soffitto sono letteralmente crollati, i calcinacci sono caduti sul pavimento e per tamponare l’emergenza sono stati usati i contenitori per i rifiuti. A denunciare la situazione è il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci, che ha pubblicato le foto.
«Mentre la Giunta e il suo codazzo piemontese si riempiono la bocca di riforme, la Sanità è un colabrodo e piove perfino nei reparti dell’ospedale Sirai di Carbonia – attacca Cappellacci -. È l’ennesimo esempio dell’incuria e dello sfascio di una politica che ha mortificato la Sanità, introducendo un modello che costa di più per offrire meno servizi e che sacrifica le realtà e le professionalità presenti nel territorio».

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Un cane «cui è stata violata l’anima»: Giulia, abbandonata quando aveva più bisogno, lotta per tornare a vivere

Chi volesse contribuire al suo recupero può contattare il canile Tana di Bau al numero 328 3661490.
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È stata accolta in condizioni disperate, ridotta a pelle e ossa, svuotata nello sguardo e nel corpo. Così è arrivata Giulia – come è stata chiamata dai volontari – al rifugio Tana di Bau di Quartu Sant’Elena. Dietro di sé una storia di abbandono, indifferenza e crudeltà che ha lasciato ferite profonde, non solo fisiche.
«Raramente troviamo cani così messi male, svuotati nell’animo e nel corpo, cani a cui è stata violata l’anima», racconta Elena Pisu, responsabile del canile. Le sue parole pesano come macigni e descrivono un dolore che non si può ignorare.
Giulia è affetta da leishmaniosi, ha una grave insufficienza epatica, ed è «anemica da far paura». È uno scheletro con il pelo, e fino a pochi giorni fa non riusciva nemmeno a stare in piedi. Queste – precisano i volontari – sono solo le patologie visibili. Il danno più grande, quello più difficile da curare, è forse quello emotivo: lo smarrimento negli occhi, il tremore al contatto umano, la paura del mondo.
Ora Giulia ha finalmente un nome e una cuccia calda. Ma la strada per la guarigione è ancora lunga e in salita. «Le stiamo dando tutto quello che possiamo», dice Elena Pisu, «ma ha bisogno di aiuto, di cure veterinarie costanti e di tanto, tantissimo amore per recuperare anche solo un frammento di fiducia».
Chi volesse contribuire al suo recupero può contattare il canile Tana di Bau al numero 328 3661490. Ogni piccolo gesto può fare la differenza per questa anima spezzata.

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