Crolla il soffitto dell’Ospedale Santa Barbara di Iglesias: la denuncia di Mauro Pili

Iglesias: Ospedale Santa Barbara. Mauro Pili pubblica foto e la denuncia: "Stanno facendo crollare a pezzi un ospedale nuovo, ormai abbandonato a se stesso dalla negligenza e l'incuria di un governo regionale che sta portando al disastro la Sanità sarda e del Sulcis. (...) Un danno erariale per devastazione e abbandono di una struttura pubblica di cui i responsabili devono essere chiamati a risponderne"
Crolla a pezzi l’Ospedale Santa Barbara di Iglesias: nel laboratorio analisi frana il soffitto.
A pubblicare foto e denuncia è il deputato di Unidos Mauro Pili attraverso il suo profilo Facebook: “Stanno facendo crollare a pezzi un ospedale nuovo, ormai abbandonato a se stesso dalla negligenza e l’incuria di un governo regionale che sta portando al disastro la Sanità sarda e del Sulcis.
Si passa dai black out del Sirai ai crolli, sempre ieri, di una parte consistente del soffitto del laboratorio analisi. Siamo all’abbandono e all’incuria totale di una struttura pubblica devastata dalle scelte attuate da una malsana politica sanitaria che ha portato a cancellare servizi e opportunità facendo prevalere interessi e clientelismo. E’ semplicemente inaccettabile che una struttura sanitaria possa crollare a pezzi come sta accadendo per l’ospedale Santa Barbara senza che niente venga fatto per metterla in sicurezza e soprattutto venga individuata una funzione in grado di evitare uno spreco infame come quello che sta avvenendo con la distruzione di quello stabile
Tutto questo al piano terra affianco al 118. In ogni piano, però, i segni di cedimento della struttura sono evidenti e il tutto viene ignorato da manager e pseudo politici. Un danno erariale per devastazione e abbandono di una struttura pubblica di cui i responsabili devono essere chiamati a risponderne”.

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Sardegna nella morsa del calore africano: in arrivo tre giorni roventi con temperature oltre i 40 gradi

Un'ondata di calore intensa e prolungata si appresta a colpire la Sardegna, proiettando l’intera isola in un’atmosfera rovente, tipica dei deserti nordafricani. A determinare il fenomeno è una vasta area di bassa pressione attualmente in movimento dalle coste del Portogallo verso la Spagna, che sta spingendo verso est un’imponente massa d’aria calda proveniente dal Nord Africa.
Sardegna nella morsa del calore africano: in arrivo tre giorni roventi con temperature oltre i 40 gradi
Un’ondata di calore intensa e prolungata si appresta a colpire la Sardegna, proiettando l’intera isola in un’atmosfera rovente, tipica dei deserti nordafricani. A determinare il fenomeno è una vasta area di bassa pressione attualmente in movimento dalle coste del Portogallo verso la Spagna, che sta spingendo verso est un’imponente massa d’aria calda proveniente dal Nord Africa.
Il risultato è l’attivazione di una vera e propria “bolla sahariana” che, a partire dal pomeriggio di lunedì 24 giugno, investirà il territorio sardo in maniera progressiva e capillare. Secondo quanto riportato nell’avviso ufficiale diramato dalla Protezione Civile regionale, le giornate di martedì 25 e mercoledì 26 saranno caratterizzate da un aumento generalizzato delle temperature, con picchi che in diverse aree dell’isola potranno superare agevolmente i 40, se non addirittura i 41 gradi.
Le prime zone interessate saranno i settori meridionali e orientali, tradizionalmente più esposti alle correnti calde in risalita dal Sahara, ma il fenomeno si estenderà rapidamente verso le aree interne e settentrionali, coinvolgendo l’intero territorio regionale entro la metà della settimana. L’allerta riguarda in modo particolare le zone lontane dalle coste, dove l’effetto mitigante del mare sarà meno avvertibile e il caldo potrà raggiungere livelli critici. Le autorità raccomandano massima prudenza, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione, e invitano ad evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore centrali della giornata, a mantenere un’adeguata idratazione e a limitare le attività fisiche all’aperto. Si tratta del primo vero episodio di caldo estremo della stagione estiva, e tutto lascia pensare che potrebbe non essere l’ultimo: l’estate 2025, secondo molti meteorologi, sarà ancora una volta segnata da lunghi periodi di alta pressione africana e da valori termici ben oltre la norma.

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