Si chiude sull’1-1 il primo tempo tra Cagliari e Lazio: al gol iniziale di Leonardo Pavoletti ha risposto l’autogol di Luca Ceppitelli, nel tentativo di anticipare un avversario biancoceleste. Una prima frazione opaca, con le due squadre intente a bloccarsi a vicenda a centrocampo senza apportare una manovra abbastanza offensiva per pungere la porta avversaria.

Prima dell’inizio della gara, grande commozione sugli spalti della Sardegna Arena con striscioni e applausi in favore del ricordo di Davide Astori, a cui il Cagliari Calcio ha dato omaggio con una immagine sul megaschermo. Quindi i giocatori di Lazio e Cagliari si sono stretti in un abbraccio collettivo per un lungo minuto di raccoglimento. Tanti cori dalla Curva Nord durante tutto il primo tempo, mentre al 13′ tutto lo stadio si è alzato in piedi ed ha tributato un lungo applauso all’ex giocatore rossoblù.

CRONACA

Diego Lopez inserisce tra gli undici Miangue al posto dell’infortunato Lykogiannis, in attacco Han starà al fianco di Pavoletti in fase avanzata. Calcio d’avvio in favore dei rossoblù che perdono presto palla, la Lazio si organizza molto per bene provare ad offendere la porta cagliaritana e con Lulic rischia di passare presto in vantaggio, ma l’ala non azzecca il colpo di testa decisivo. Su un cross di Padoin al 6′, Radu rischia l’autogol con colpo di petto in angolo ma il Cagliari non sembra in grado di presentare una manovra intelligente per mettere paura gli ospiti. Non meglio i biancocelesti che dopo la verve iniziale si sono spenti, e così la gara si fa brutta e inconcludente. Sussulto al 23′ quando Luis Alberto scaglia un gran destro finito di poco a lato, quindi i rossoblù vanno in vantaggio al 25′: cross preciso di Miangue dalla sinistra, Strakosha salva sulla traversa il colpo di testa di Han e a seguire Pavoletti deve solo appoggiare l’1-0. Passano appena due minuti ed un contatto tra Barella e Immobile dentro l’area rossoblù viene giudicato involontario dall’arbitro Guida, il laziale viene pure ammonito per vibranti proteste. Cragno blocca bene una punizione di Luis Alberto, il sinistro dal limite di Ionita è frenato da Strakosha. Al 34′ arriva il pareggio laziale: punizione di Luis Alberto dalla destra, Lucas Leiva si fionda in mezzo all’area ma viene maldestramente anticipato da Ceppitelli, che insacca l’1-1. Tante interruzioni rallentano la gara, prima che l’arbitro fischi la fine e mandi le due formazioni negli spogliatoi.

TABELLINO

Cagliari: Cragno; Romagna, Ceppitelli, Castan; Faragò, Ioniță, Padoin, Barella, Miangue; Han, Pavoletti. All. Lopez.

Lazio: Strakosha; Luiz Felipe, de Vrij, Radu; Basta, Parolo, Leiva, Lulic, Lukaku; Luis Alberto; Immobile. All. Inzaghi.

Arbitro: Andrea Guida di Torre Annunziata. Assistenti: Ciro Carbone e Giorgio Schenone

Gol: Pavoletti (25′), Ceppitelli (aut. 34′)

Ammoniti: Immobile (27′), Lulic (48′)

Note: recupero 3′

E’ passato quasi un anno da quel giorno dello scorso giugno quando Federica Ghiani, veterinaria di Cagliari, riesce a strappare dalle fauci del suo adorato cane da guardia Guido, un piccolo passerotto. Sono trascorsi quasi 365 giorni e Paolo, così ha chiamato l’uccellino, non solo sta benissimo ma è diventato il re della sua casa.

Federica vive perennemente col piccolo pennuto sulla spalla, in testa, sul dito: lui non si stacca mai da lei, dimostrando una riconoscenza che solo gli animali sono in grado di provare. I video e le foto delle loro giornate vengono pubblicati quotidianamente sugli account social della veterinaria scatenando valanghe di affetto e anche curiosità relativamente alla vita in comune della strana, bellissima coppia (Facebook, Tik Tok, Instagram).

“Ho salvato Paolo dalle grinfie del mio amatissimo cane che, essendo da caccia, seguiva semplicemente la sua natura. Da allora la mia vita è cambiata. Mai avrei creduto che un passero, un animale libero e per niente incline ai “rapporti sociali”, potesse affezionarsi così a un umano fino a rispondere alla mia voce, quando lo chiamo. E’ semplicemente incredibile”.

Paolo vive in casa con Federica e la sua famiglia ed è legatissimo anche al marito e ai figli ma la sua “mamma” è lei che, d’altronde lo ha accudito e curato fin dal suo arrivo in casa, l’anno scorso. “Una delle cose che più mi lasciano stupefatta, ci racconta, è che Paolo non era piccolissimo d’età quando è stato catturato da Guido. L’imprinting non gliel’ho dato io. Si, io l’ho salvato ma è lui che ha deciso di trasferirsi qui!”.

E da allora pranzano insieme condividendo ciò che c’è sulla tavola, dormono insieme, trascorrono le giornate in perfetta sintonia, l’uno monitorando attentamente gli spostamenti e le attività dell’altra. “Quando devo uscire lui resta in un punto preciso della casa e aspetta il mio ritorno. Non appena apro la porta lo chiamo e lui vola felice da me, proprio come fa Guido scodinzolando!”.

Per chi se lo chiedesse Paolo no, non scappa: “Quando apro la finestra capita che mi accompagni in terrazzo ma poi ritorna subito dentro casa in autonomia, ormai questo è il suo nido, qui, dove viviamo noi, tutti insieme. E per ora va benissimo così perché lui non conosce i pericoli del mondo esterno, non potrebbe sopravvivere tra predatori, intemperie, ricerca di cibo. E se un giorno deciderà di volare via sarò felice per lui e onorata di aver trascorso parte della mia vita insieme a una creatura che, inaspettatamente considerata la sua natura, mi riempie di affetto e riconoscenza”.