(VIDEO) Linea Verde (Rai 1) alla scoperta di sa pompìa, il frutto sardo unico al mondo
![Linea Verde alla scoperta di Sa Pompia](https://www.vistanet.it/cagliari/wp-content/uploads/sites/2/2018/03/Linea-Verde-alla-scoperta-di-Sa-Pompia-770x480.jpeg)
Domenica 4 marzo, su Rai1, torna “Linea Verde”. Alle 12.20, Patrizio Roversi e Daniela Ferolla accompagneranno i telespettatori in un nuovo affascinante itinerario in Sardegna, nel Nuorese. La Sardegna è terra ricca di saperi e tradizioni e, nel lungo corso
Domenica 4 marzo, su Rai1, torna “Linea Verde”. Alle 12.20, Patrizio Roversi e Daniela Ferolla accompagneranno i telespettatori in un nuovo affascinante itinerario in Sardegna, nel Nuorese.
La Sardegna è terra ricca di saperi e tradizioni e, nel lungo corso della sua storia, i cambiamenti, gli scambi con diversi popoli hanno contribuito a formare una cultura legata al passato, alle arti e alle tradizioni, ma anche molto orientata al futuro e all’innovazione. Oggi infatti i sardi vogliono ripartire dall’innovazione, dalle sinergie tra amministrazioni locali ed aziende, dalle unicità che offre l’Isola.
La pompìa, per esempio, un agrume che cresce esclusivamente in Sardegna, riscoperto e abbracciato da agricoltori e istituzioni locali può essere un esempio virtuoso di questo rilancio di un prodotto unico. Patrizio ne svelerà peculiarità ed utilizzi. Daniela invece andrà alla scoperta di un’altra risorsa dell’isola: le bellezze naturalistiche. Anche queste, come si vedrà, possono essere da una parte una risorsa turistica dall’altra un modo per tutelare l’ambiente.
Ma cos'è il frutto che #PatrizioRoversi tiene tra le mani? Scopritelo insieme a Linea Verde – RaiUno, in Sardegna, domenica #4marzo su Rai1!
Posted by Linea Verde – RaiUno on Friday, 2 March 2018
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Accadde oggi: 15 giugno 1997, a Napoli il Cagliari perde lo spareggio per la A contro il Piacenza
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Sono passati 24 anni da quel maledetto 15 giugno (all'interno il VIDEO della partita)
Ci sono sconfitte che non si dimenticano. Quella dei rossoblù contro il Piacenza al San Paolo di Napoli è una di quelle. Sono passati 24 anni da quel maledetto 15 giugno, ma ancora la sconfitta per tre a uno contro gli emiliani brucia nei ricordi dei tifosi sardi.
Doveva essere una festa, e invece fu un incubo. Dall’Isola ci fu un vero e proprio esodo di massa: in ventimila decisero di seguire la squadra di Mazzone che conquistò la possibilità di giocarsi la permanenza in Serie A al termine di una rimonta sul Piacenza che ebbe dell’incredibile.
Che gli dei del calcio avrebbero voltato le spalle a Tovalieri e compagni fu chiaro fin dall’arrivo dei tifosi sardi a Napoli. Una vera e propria guerriglia urbana, sassi e bottiglie contro i pullman che trasportavano i sostenitori rossoblù allo stadio da parte degli ultras partenopei, che quel giorno scelsero di schierarsi a fianco dei piacentini dando vita ad una rivalità che dura ancora oggi. Non si trattò soltanto di scontri fra hooligans made in Italy, ma di agguati veri e propri ai danni di famiglie e tifosi pacifici provenienti dalla Sardegna.
I novanta minuti, poi, furono il coltello nella piaga, il sale nelle ferite di quella brutta mattinata. L’incubo della retrocessione diventò realtà. Una sconfitta senza appello, con una buona dose di sfortuna e un Taibi, allora fra i pali del Piacenza, che quel giorno sembrava insuperabile.
La gara terminò tre a uno per il Piacenza. Al vantaggio dopo solo sette minuti del “toro di Sora” Luiso, seguì il raddoppio al 39′ su una sfortunata deviazione di Berretta sulla violenta punizione dell’ex Piovani. Il Cagliari entrò in bambola dopo il due a zero, e due minuti dopo fu il portiere rossoblù Sterchele a tenere accesa la speranza parando un rigore a Valtolina.
Nella ripresa, un boato proveniente dalla curva dei tifosi del Cagliari accompagnò le speranza di rimonta, riaccese dal gol del “Cobra” Tovalieri che riapre la partita. Il Cagliari, anziché trovare le forze per agguantare il pari e aggrapparsi con le unghie alla Serie A, si spegne, stremato dal caldo e dallo sforzo. Il colpo del ko fu ancora di Luiso a pochi minuti dal termine.
Una giornata da dimenticare ma che nessuno ha dimenticato, e l’immagine di Tovalieri, inginocchiato in lacrime davanti alla curva dei tifosi rossoblù, fu l’emblema di quella triste giornata.
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