Giochi per bambini disabili e non. Inaugurata l’area ludica inclusiva al Parco di Terramaini

Da oggi, anche a Cagliari i bambini con disabilità motorie potranno divertirsi e giocare insieme ai piccoli normodotati. È stato infatti inaugurato stamane, alla presenza di tanti bambini festanti, il primo parco giochi inclusivo della città senza barriere architettoniche, all’interno del
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Da oggi, anche a Cagliari i bambini con disabilità motorie potranno divertirsi e giocare insieme ai piccoli normodotati. È stato infatti inaugurato stamane, alla presenza di tanti bambini festanti, il primo parco giochi inclusivo della città senza barriere architettoniche, all’interno del parco di Terramaini.
Giochi dotati di particolari accorgimenti che permettono di essere utilizzati da tutti i bimbi. Gli attrezzi ludici sono stati acquistati grazie alla collaborazione con la onlus “Give Him a Chance” che, tramite la campagna di raccolta fondi “Gioco anch’io” sul sito Buonacausa.org, ha ricevuto donazioni pari a circa 18.000 euro.

Questa cifra ha permesso l’acquisto di un’altalena “Grenoble” per carrozzine, una giostra “Carosello”, un gioco a molla “Green Car”, un’altalena “Giamaica” a 2 posti con 1 seggiolino piano e 1 seggiolino ad amaca e un “Percorso per un sorriso”. Installati anche tre pannelli ludici “Labirinto”, “Xilofono” e “Auto”.

Durante la cerimonia di apertura, è arrivata anche la Befana, che ha raccontato la sua storia e distribuito dolci per tutti i piccoli presenti. E poi, zucchero filato a volontà. Al taglio del nastro erano presenti anche l’assessore comunale al Verde pubblico Paolo Frau e il presidente della Municipalità di Pirri Paolo Secci.

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Lo sapevate? Che cosa è in sardo “sa schiscionera”?

Il mistero de sa schiscionera tra storia e prelibatezze.Il mistero de sa schiscionera tra storia e prelibatezze
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Lo sapevate? Che cosa è in sardo “sa schiscionera”?
Il mistero de sa schiscionera tra storia e prelibatezze.
C’è un mondo intero racchiuso nelle parole, e in Sardegna, alcune di esse hanno un sapore tutto speciale. Lo sapevate che cosa è in sardo “sa Schiscionera”? Se la vostra mente ha subito pensato a una parolaccia, sappiate che siete fuori strada. La verità è molto più gustosa e affascinante.
Un tempo, nelle cucine sarde, si utilizzava un tegame in coccio o in ferro smaltato, chiamato per l’appunto “Sa Schiscionera”. Non era una semplice casseruola, ma il cuore pulsante delle tradizioni culinarie casalinghe. Lì dentro venivano cucinate le patate e molte altre pietanze, trasformando ingredienti umili in capolavori gastronomici. Era il punto di riferimento di ogni massaia, il segreto di nonne e zie che sapevano far miracoli con pochi ingredienti.
Oggi, il termine ha subito una curiosa evoluzione. “Schiscionera” non indica più il tegame, ma una prelibatezza in sé. Si è trasformato in una sorta di guazzetto, un modo di cucinare che valorizza il sapore degli ingredienti. Qualsiasi pietanza cucinata con aglio e prezzemolo, dalle patate, alle arselle, al baccalà, può essere definita una “schiscionera”. Il suo significato si è esteso, diventando un’espressione per descrivere un piatto saporito e succulento.
Questa curiosa metamorfosi linguistica è la testimonianza di quanto la cultura e le tradizioni culinarie siano vive e in continua evoluzione. D’altronde, chi non vorrebbe una “schiscionera” di arselle in una giornata piovosa? O un bel “guazzetto” di baccalà con un bicchiere di vino locale?

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