I fan di Donald Trump hanno un nuovo angolo di paradiso: si chiama Trump Store ed è un negozio online che vende oggettistica varia col marchio dell’amato (almeno da loro) Presidente americano.

Nel portale, a cui si può accedere digitando il link https://www.trumpstore.com/, si trova veramente di tutto: cappelli, borse, magliette, accessori da golf, articolo da regalo e tanto altro ancora.

Ad amministrare il sito Internet, lanciato (non casualmente) a poco più di un mese dal Natale per ingolosire i sostenitori più spendaccioni, è la Trump Organization, l’ente privato che si occupa di gestire le iniziative imprenditoriali dell’attuale inquilino della Casa Bianca.

Sempre attenta al minimo dettaglio, questa volta, a quanto pare, l’efficacissima Organizzazione avrebbe lasciato un po’ a desiderare: secondo alcuni internauti, infatti, molti prodotti commercializzati dal Trump Store non sarebbero stati confezionati in America ma all’estero. Del resto, su alcuni di essi è ben visibile la scritta “Decorated in Usa”, non proprio il massimo per chi ha fatto sempre del patriottismo la sua bandiera.

Al Poetto c’è un pezzetto di spiaggia di pochi metri che tutti i cagliaritani, da generazioni, chiamano “il buco”. Si tratta di una striscia di sabbia fra uno degli stabilimenti balneari storici della spiaggia dei centomila, il Lido e quello della Marina Militare.

Qui la sabbia è rimasta, come un tempo, bianchissima e finissima: le due strutture parallele degli stabilimenti hanno permesso che si mantenesse quasi intatta, pre-ripascimento.

Questo piccolo angolo di nessuno, in realtà è sempre stato di tutti: spesso utilizzato per entrare di straforo al Lido senza pagare il biglietto, qui vige da sempre un ordinato disordine. Niente ombrelloni monocolore piantati a pochi cm di distanza come negli stabilimenti lì vicino, niente guardiani pronti a controllare l’acquisto o meno del biglietto d’ingresso, niente di niente, solo sole, spiaggia, mare.

Un luogo di ricordi per generazioni di cagliaritani che lo hanno sempre vissuto come spazio libero e comunitario. Un “buco” che viene vissuto ancora oggi, fragile e prezioso, come simbolo del Poetto di un tempo che ancora resiste.