Un migrante è morto ieri nel campo da gioco di Santa Porada, a Uta. Stava giocando a pallone con altri ragazzi quando è stato colpito da un infarto improvviso. Contemporaneamente, lì vicino era in corso una manifestazione sportiva.

La tragedia ha scatenato polemiche sui social: c’è chi su Facebook accusa i soccorritori di essere arrivati solo dopo due ore. Versione smentita dalla vicesindaca Michela Mua, secondo la quale l’ambulanza è intervenuta subito poiché era già sul posto a presidio dell’evento sportivo.

Mua sostiene che gli operatori del 118 hanno fatto intervenire anche la medicalizzata direttamente da Cagliari, nel tentativo di salvarlo. Ma per il migrante non c’è stato nulla da fare.

Nel cuore di Stampace, uno dei quartieri più suggestivi e identitari di Cagliari, sorge un ipogeo che custodisce secoli di storia e memoria collettiva: la Cripta di Santa Restituta.

Foto di Denise Diana

Un luogo che ha attraversato i millenni trasformandosi di volta in volta in cava di calcare, luogo di culto fenicio e romano, deposito di anfore, sito cristiano di devozione, fino a diventare rifugio durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Foto di Denise Diana

Se la stratificazione storica lo rende un unicum, sono proprio i segni lasciati dall’uomo sulle pareti a restituirne l’anima più intima. Nelle giornate drammatiche del conflitto, quando la cripta divenne riparo per centinaia di persone, alcuni rifugiati scrissero i loro nomi, le date di nascita, brevi frasi, tracciandole probabilmente con carboncini. Una forma di resistenza e di memoria, che oggi permette di percepire il vissuto quotidiano di chi cercava protezione tra quelle mura.

Foto di Denise Diana

Emblematica è un’iscrizione che recita: “Perché sempre si rammenti con fede D.T. MON. 938”. Un messaggio semplice ma potente, che attraversa il tempo e invita a non dimenticare.

Foto di Denise Diana

L’ipogeo, consacrato nel XIII secolo alla martire africana Santa Restituta, conserva ancora tracce di antichi affreschi, come quello con San Giovanni Battista, e custodisce una statua marmorea della santa.

Foto di Denise Diana

Nel corso dei secoli, tra abbandoni e riscoperti, ha sempre mantenuto un legame profondo con la comunità di Stampace e con l’intera città di Cagliari, fino al restauro definitivo degli anni Settanta che lo ha restituito ai visitatori.

Foto di Denise Diana

La Cripta di Santa Restituta non è solo un luogo di culto, ma anche uno scrigno di memorie: testimonianza viva della fede, della paura, della speranza e della forza di intere generazioni.

Foto di Denise Diana

Un sentito ringraziamento a Denise Diana per le preziose foto che permettono di rivivere e condividere la bellezza e la memoria di questo luogo unico.

Foto di Denise Diana

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