Ecco il nuovo spot della bionda più amata dai sardi, 30 secondi di riprese girate tra la baia di Porto Ferro e le rocce millenarie di Barumini, passando per i viottoli di Orgosolo e Mamoiada, andrà in onda per la prima volta sulle principali reti televisive nazionali. Diretto dalla Leo Burnett Worldwide (una tra le agenzie pubblicitarie più importanti del mondo) mostra volti comuni di uomini e donne con un unico denominatore: la Sardegna e le nostre peculiarità.

Il mondo ha il sushi? Bene, ecco il nostro pesce freschissimo. I nostri loft e vernissage? Nuraghi millenari e murales barbaricini. Senza dimenticare i pastori-hipster e le maschere dei mamuthones avvicinate al più commerciale e anglosassone Halloween. Là dove il sound di una regione è dato dal rumore dell’infrangersi delle onde sulle rocce e il surf rappresenta il corrispettivo del mondo social, quale poteva essere la bevanda più rappresentativa? Senza dubbio l’Ichnusa, birra dalla storia centenaria (dal leggendario Amsicora Capra, fondatore dell’azienda nel lontano 1912) che porta l’impronta della nostra terra, del suo carattere selvaggio e dei suoi valori. Lo spot vuole essere un degno tributo proprio a questa storia: prodotto da The Family, con la regia del documentarista americano David Holm, la fotografia di Justin Henning e musica originale composta e prodotta da Sing Sing. Contrasti e bianchi e neri che mettono sapientemente in risalto tutte le discromie e le peculiarità della nostra spettacolare Sardegna.

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.